
Painter
Since I was a child I had been fascinated by the animals, especially by dinosaurs and imaginary animals. They are the symbols of the great past that still extinguish it’s splendor. And for me, moreover, they are like the “neighbors” and they constitute the quotidian life.
This particular sensitivity is certainly brought up being influenced also by the ancient japanese culture, not that recent. Our culture is originally based on animistic religion (today, however, many people confuses with Shintoism), and it tell that for us the gods could be found Severywhere and they were first of all the symbols of the nature in which we lived together. At any rate, I draw them (or probably they have me draw) because I love them, and I feel very familiar with them.
Sin da bambino sono stato affascinato fortemente dai tutti gli animali, soprattutto dai dinosauri e dagli animali fantastici. Sono i simboli del grande passato che non ha ancora perso il suo splendore. E per me, inoltre, sono come “vicini di casa” e fanno una parte della vita quotidiana. Questa sensibilità particolare è sicuramente cresciuta influenzata anche dalla cultura giapponese, non quella recente ma antica. La nostra cultura si basa originariamente sulla religione animistica (oggi tuttavia molti la confondono con lo scintoismo), e questo vuol dire che per noi gli dei (o gli spiriti) possono essere trovati dappertutto e sono innanzitutto i simboli della natura in cui viviamo. Dunque io li disegno (o probabilmente sono loro che mi inducono a farlo) perché mi piacciono e mi sento molto vicino a loro. In generale i dinosauri sono rappresentati più o meno come creature mostruose, terribili, ma perché non immaginiamo i dinosauri dolci, affettuosi, saggi o buffi? È possibile! Certamente avevano anche degli aspetti violenti, ma, possiamo dire che dentro di noi non c’è la crudeltà? O la mostruosità? Quando le persone perdono il contatto con la natura tutto diventa sempre più “meccanico” (purtroppo proprio nel mio paese questa tendenza è rilevante). Mantenere amore e rispetto per la natura, per le persone, è invece sempre più difficile. Secondo me nell’arte deve esserci lo spazio per immaginare e far immaginare.