Cosimo Ceccuti - President of the Fondazione Spadolini
Cosimo Ceccuti – President of the Fondazione Spadolini

A few weeks ago, in this column, we visited the “Casa dei Libri” of Giovanni Spadolini, a statesman, an historian and a journalist of stature.
In addition to his collection of books and to his archive, his “Home for Books” houses collections of Art and of Historic Objects, which now belong to the Foundation named after him.
Happily situated in a picturesque landscape, Spadolini’s House Museum stands near the Santa Margherita a Montici Church and enjoys an unrivaled view on Florence.
We can reach it coming from Piazzale Michelangelo and heading towards Porta Romana, until we find Pian dei Giullari.
Here Spadolini spent his young years in his grandpa’s house, built near to the more recent “Casa dei Libri”.

With the exception of August, when his family moved to Castiglioncello, Spadolini used to spend his whole summer in this house from June to October, since he was born in 1925.
Here is how he describes the place to us:
“Pian dei Giullari. Not a town nor a village. Something more than a road. One of the hills overlooking Florence but opposed to the Fiesole one, so dear to British literates. It’s a hill that remained true to how it used to be in ‘400s and in ‘500. Same non-viable, narrow roads where it is impossible to drive both ways.
Painted by Vasari in Palazzo Vecchio frescoes, it was a relevant location in the siege of Florence in 1530, the one where Michelangelo lead the defense of the tired Florentine Republic at Monte alle Croci against the assault of the Spaniards.
A place close to the wonders and to the magic of youth. Discovered by my grandfather at the end of the nineteenth century, at the time there was nothing around. A tiny nun monastery turned into a bourgeois villa (his own villa) with an insolent little tower pointing at the sky”.

A non-spacious, non-comfortable villa, he goes on, where “my father’s family, my uncle’s family and my aunt’s family reunited with my grandparents.
We did not even know how we managed to.
It was about twentytwo of us where only ten of us would have fit comfortably.
It was originally a street for jesters, who put popular fantasies on a show in popular ways”.
Spadolini’s dream was to gather his entire book collection in his “Home for Books” but being the maximum storage capacity of the building 40.000 books, this hope was to remain a dream.
When he left, twenty years ago, the collection counted already 80.000 books, and today there are many more.
Today his “Home for Books” (in via Pian dei Giullari 139) hosts a comprehensive digital archive of the collections but the books have been relocated depending on their content.
History from 1815 on, is available in the Library donated by the Cassa di Risparmio di Firenze (in via Pian dei Giullari 36/a).
Art and Cultural Heritage are in his apartment in via Cavour.
Old editions dating back to Sixteenth Century can be found in the Tondo Villa, as well as History of Florence and Tuscany, Literature and National Culture, which includes Capponi’s and Vieusseux’s “Anthology” and “New Anthology”, the French Revolution and Napoleon.
Important Art and Historical Exhibitions are held in the library as well as seminars and conventions.
Still remaining a lively cultural center, the place is now at the service of young Italian and foreign students as well as of Universities and High Schools.
Yet it retains its ancient charm in the narrow streets and marked walls that Ottone Rosai painted so often.
“Pian dei Giullari Republic” is how Spadolini loved to call this area, so blessed with beauty and history and so isolated from the constant change of the city that it acts as a defensive fortress protecting Florence history and culture.
Italiano

Giovanni Spadolini
Giovanni Spadolini
(21 June 1925, Florence – 4 August 1994, Rome) was a Republican Italian politician, the 45th Prime Minister of Italy, newspaper editor, journalist and a noted historian.
Before entering politics, he was editor of Il Corriere della Sera from 1968 to 1972. Served as Ministro dei Beni e delle Attività culturali (Minister for Cultural Assets and Activities) from 1974 to 1976.

Alcune settimane fa, su queste stesse colonne, abbiamo visitato insieme la “casa dei libri” di Giovanni Spadolini, statista, storico, giornalista di straordinario spessore, che conserva biblioteca, archivio, collezioni artistiche e raccolte storiche, napoleoniche e risorgimentali, oggi proprietà della Fondazione che ne porta il nome.
La casa museo è collocata in un paesaggio suggestivo, accanto alla chiesa di Santa Margherita a Montici, affacciata sulla città di Firenze con un panorama ineguagliabile.
Proviamo a raggiungerla, muovendo dal Piazzale Michelengelo e proseguendo verso Porta Romana. Pian dei Giullari. Luogo dell’età favolosa di Giovanni Spadolini che nella casa del nonno, accanto alla più recente “casa dei libri”, trascorreva con la famiglia le estati, da giugno a ottobre, dalla prima età (era nato nel 1925) in avanti: con l’eccezione del mese di agosto, che vedeva il trasferimento della famiglia a Castiglioncello, la perla della costa livornese cara ai pittori Macchiaioli.

Ecco come Spadolini, sul filo della memoria, ci accompagna attraverso quei luoghi: “Pian dei Giullari.
Non è un comune, non è neanche una frazione. È qualcosa più di una strada. È una delle colline che guardano Firenze, opposta a quella cara alla letteratura anglosassone che ha per epicentro Fiesole.
È una collina rimasta pressappoco com’era nel ‘400 e nel ‘500. Con le stesse strade anguste e impraticabili: difficile e pericoloso procedere in doppio senso. Dipinta da Vasari nei grandi affreschi di palazzo Vecchio della seconda metà del Cinquecento. Luogo centrale, non a caso, nell’assedio di Firenze del 1530, quello che vide Michelangelo dal Monte alle Croci guidare la difesa della stanca Repubblica fiorentina contro l’assalto degli spagnoli.
Un luogo caro agli stupori e agli incantesimi giovanili. Scoperto dal nonno alla fine dell’Ottocento, quando non c’era nulla intorno. Un conventino di monache diventato una villa borghese (la sua), con la torretta impennata e presuntuosa”.

Una villa non grande e non comoda, prosegue Spadolini, con “le famiglie di mio padre, di mio zio, di mia zia, tutte riunite coi nonni. Non si sapeva neanche come. Venti, ventidue persone dove forse ce ne stavano comode solo dieci o dodici”.
Pian dei Giullari, continua Spadolini nel suo racconto, “in origine era una strada dei giullari, appunto. Di coloro che recitavano fantasie popolari, in forme popolari”.
Il sogno di Giovanni Spadolini era di raccogliere in quella “casa dei libri” l’intera sua biblioteca: un sogno irrealizzato e irrealizzabile.
Al massimo l’edificio ne contiene quarantamila; al momento della sua scomparsa, venti anni fa, erano ottantamila, oggi sono molti di più.
Catalogo informatizzato unico, ma libri separati, a seconda del contenuto: la storia, dal 1815 ai nostri giorni, è a disposizione degli studiosi nella Biblioteca concessa dalla Cassa di Risparmio di Firenze, nel cuore del paese, in via Pian dei Giullari 36/a (la “casa dei libri” è al n. 139); l’arte e i beni culturali negli appartamenti di via Cavour.
Nella villa del “Tondo” le edizioni antiche, incunaboli e cinquecentine, la storia di Firenze e della Toscana, la letteratura e la cultura nazionale che ha il simbolo più alto nelle raccolte dell’ “Antologia” e della “Nuova Antologia” di Capponi e di Vieusseux, la Rivoluzione francese e Napoleone.
Nella Biblioteca, si tengono anche importanti mostre storico-documentarie e d’arte, nonché seminari e convegni: centro vivo di cultura a servizio dei giovani, italiani e stranieri, delle Università o degli Istituti superiori, coi loro animati laboratori.
Ombre lontane, luoghi di un paesaggio ideale che conserva intero il suo fascino, nelle vie strette, nei muri segnati ed incisi familiari alla pittura di Ottone Rosai.
La “Repubblica di Pian dei Giullari”, chiamava Spadolini quei luoghi così ricchi di bellezza e di storia, vicini e insieme protetti dal tumultuoso cambiamento della città, quasi a conservarne incontaminata la storia, la civiltà.