By Cosimo Ceccuti – Chairman of the Fondazione Spadolini

Fu l’avvento della capitale del regno a Firenze, nel 1865, a far sentire la necessità nel nostro paese di un periodico di cultura politica che consentisse un dibattito aperto e qualificato – al di sopra delle polemiche parlamentari e della frettolosità dei quotidiani – sui grandi temi e problemi dell’Italia, unita politicamente (mancavano Venezia e Roma) ma ancora da unificare in tante altre questioni. La tradizione, a Firenze, era prestigiosa.

Luigi Pirandello
Luigi Pirandello

Fra 1821 e 1832 la “Antologia” di Gian Pietro Vieusseux, Gino Capponi e Niccolò Tommaseo, aveva contribuito – fino alla soppressione ordinata dalla censura – alla formazione della coscienza nazionale, imponendosi a livello europeo nella battaglia per il progresso della società civile, per l’emancipazione delle classi più deboli, l’educazione delle donne, l’istruzione dei contadini, il miglioramento delle condizioni economiche attraverso il risparmio. L’occasione per Firenze, divenuta capitale, era irripetibile: si sarebbero trovati insieme a Palazzo Vecchio, nelle redazioni dei giornali, nei caffè e nei salotti letterari, leader politici, giornalisti e intellettuali provenienti dalle varie regioni italiane. Promotori dell’iniziativa Bettino Ricasoli, il “barone di ferro” che aveva voluto l’unità politica della nazione e impegnato nel superamento degli interessi regionali e dei rancori municipali; Felice Le Monnier, l’editore francese giunto a Firenze nel 1831, artefice del più radicale rinnovamento dell’editoria, destinando le opere della sua “Biblioteca Nazionale” (dagli scritti di Ugo Foscolo a quelli di Giacomo Leopardi) a un pubblico di lettori sempre più vasto, praticando prezzi popolari; Francesco Protonotari, docente di economia all’università di Pisa, esecutore materiale del progetto. Nasce così nella tipografia di Felice Le Monnier, in via San Gallo, dove oggi resta l’insegna dell’antica e gloriosa libreria, la “Nuova Antologia”, centocinquanta anni fa, il 31 gennaio 1866. Un luogo di confronto culturale, di scambio di idee anche contrapposte, tese all’analisi delle questioni più pressanti da risolvere e alle possibili soluzioni. Già nel primo numero della rassegna mensile, ad esempio, Cristina di Belgioioso si diffondeva sul tema (ancora oggi attuale) “Della presente condizione delle donne e del loro avvenire”; nel 1868 Alessandro Manzoni affida alle pagine della “Nuova Antologia” la sua relazione al ministro della Pubblica Istruzione sull’unità della lingua nazionale, identificandola, come noto, nel linguaggio del “ben parlante fiorentino”. Quanto alla tutela del patrimonio artistico non si manca di trattare problemi urgenti, auspicando responsabilmente lo spostamento del David di Michelangelo da Piazza della Signoria ad un luogo riparato e più adatto alla sua conservazione. Di lì a pochi anni, nel 1874, il David raggiungerà l’attuale sede dell’Accademia. Da Firenze “Nuova Antologia” accompagna il divenire culturale e civile del nostro paese. copertinaAlcuni dei principali scrittori hanno anticipato nelle sue pagine i loro capolavori, da Cuore di Edmondo De Amicis a Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga, dai racconti di Grazia Deledda e di Matilde Serao ai lavori teatrali di Luigi Pirandello, dalle Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi al Mulino del Po di Riccardo Bacchelli. E poi i versi di poeti come Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e Mario Luzi. I grandi scienziati come Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi vi hanno illustrato, divulgandoli al più vasto pubblico, i risultati delle loro ricerche. Potremo dire, con Piero Gobetti, che “Nuova Antologia” rappresenta davvero nelle lettere, scienze ed arti, “l’autobiografia della nazione”. Per questo la città di Firenze celebrerà a fine gennaio 2016, nel quadro delle iniziative ufficiali per il 150° della capitale, la sua prestigiosa rivista.

“Nuova Antologia” è pubblicata a Firenze, edita dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia che ne è proprietaria. Direttore è Cosimo Ceccuti, che ha raccolto l’eredità di Giovanni Spadolini, alla guida della testata per quarant’anni. Si avvale di un Comitato di Garanti presieduto da Carlo Azeglio Ciampi e composto da Claudio Magris, Pier Luigi Ciocca e Antonio Paolucci. “Nuova Antologia” ha periodicità trimestrale (4 fascicoli di 400 pagine di testo ciascuno) ed è distribuita prevalentemente per abbonamento. Per abbonarsi occorre effettuare il versamento di 54 euro l’anno sul conto corrente postale n°30896864 intestato a “Mondadori Education S.P.A. Servizio Periodici”.

English

It was the rise of the capital of Florence in 1865, that made it feel necessary for this country to have a cultural political period that would allow an open and qualified debate – beyond parliamentary controversy and the hastiness of the newspapers – about the great issues and problems of a politically united Italy, (only Venice and Rome were missing), but also to become unified in so many other issues. In Florence, the tradition was prestigious. Between 1821 and 1832 the “Antologia” by Gian Pietro Vieusseux, Gino Capponi and Niccolò Tommaseo had contributed – until the censors ordered it to be suppressed – to the formation of the national consciousness, imposing itself on an European level in the battle for the progress of a civil society, for the emancipation of the lower classes, education of the women, training of farmers, the improvement of the economic conditions through savings. For Florence, that became the Capital, this occasion was to be unique: political leaders, journalists and intellectuals from all regions of Italy would get together at Palazzo Vecchio, in editorial offices, coffee shops and literary salons. Promoters of the Bettino Ricasoli initiative, “the iron baron”, who has desired for a united national politics, were committed to overcome regional interests and municipal grudges; Felice Le Monnier, French editor arrived in Florence in 1831, architect of the most radical renovation of publishing, devoting his works to the “Biblioteca Nazionale” (from writings of Ugo Foscolo to those of Giacomo Leopardi) to a wider audience of readers, practicing low prices; Francesco Protonotari, Professor of economics at the University of Pisa, perpetrator of the project. Thus, a hundred and fifty years ago, on January 31st 1866, “The New Anthology” was born in the Felice Le Monnier typography, in via San Gallo, where today, inside the ancient and glorious library, remains a sign.

A place for cultural confrontation, for exchanging ideas and tense analysis about the most pressing issues in need of solving and their possible solutions. In the first issue of the monthly review, for example, Cristina di Belgioioso, already was discussing on the theme (still present) “Of the present women status and their future”; in 1868 Alessandro Manzoni entrusted in the pages of the “New Anthology” his report to the Minister of Education about the national language, identifying it, as noted, in the “eloquent Florentine” language. Urgent problems are to be treated regarding the protection of the artistic heritage, with hopes that Michelangelo’s David will be responsibly moved from Piazza della Signoria to a sheltered place, better suited for its conservation. Within a few years, in 1874, David will reach the present home of the Academy. From Florence, the “New Anthology” follows the cultural and civil transformation of our country. Some of the leading writers of the time have anticipated in its pages their masterpieces, from Cuore by Edmondo De Amicis to Mastro Don Gesualdo by Giovanni Verga, from stories by Grazia Deledda and Matilde Serao to the plays of Luigi Pirandello, from Sorelle Materassi by Aldo Palazzeschi to the Mulino del Po by Riccardo Bacchelli. Following are the verses of poets such as Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale and Mario Luzi. Great scientists such as Guglielmo Marconi and Enrico Fermi have shown, revealing to a wider audience, the results of their research. We could say that, together with Piero Gobetti, the “New Anthology” represents through its letters, sciences and arts, “the autobiography of the nation”. For this reason the city of Florence will celebrate at the end of January 2016, as part of the official initiatives for the 150th anniversary of the Capital, its prestigious magazine.

The “New Antology” is published in Florence, owned and edited by the Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Cosimo Ceccuti is the director who has inherited the legacy of Giovanni Spadolini, holding the reigns for the last forty years. The magazine uses a Committee of Trustees chaired by Carlo Azeglio Ciampi and composed of Claudio Magris, Pier Luigi Ciocca and Antonio Paolucci. The “New Antology” is a quarterly magazine (4 issues of 400 pages each) and is mainly distributed by subscription. To subscribe a yearly payment of 54 euros is required in the postal bank account n°30896864 payable to “Mondadori Education S.P.A. Servizio Periodici”.