By Pasquale Ielo –

It is one of the thousands of hidden gems in the Tuscan countryside. In fact, the church which is in Fiesole, just a step away from Florence, is an authentic treasure chest with an ancient history. Its renaissance appearance remained mostly intact from the mid-fifteen century, but the building was constructed on the pre-existing temple which dated back at least 600 years and which was already dedicated to Saint Martino. The restoration works were started in IX century by Saint Andrea di Scozia (originally Irish), who wanted to recover an abandoned church, which by then was in ruins.

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The church was expanded in successive stages and enriched with contributions by remarkable artists. Despite small dimensions, the interior space is divided by arches and lonic columns into three classic aisles, which enhances the space with elegant harmony and perfect compositional balance. There are two chapels with alters and painted panels at the end of both aisles. The artists were prestigious: Neri di Bicci, Cosimo Rosselli, Zanobi Machiavelli (student of Beato Angelico), Taddeo Gaddi (protégé of Giotto). Noteworthy are also “pala” religious icon of the main altar, magnificent triptych attributed to the anonymous Florentine known as “Maestro of S. Martino a Mensola”, and the urn, which contains the remains of Saint Andrea: a finely decorated wooden chest made at the end of fourteenth century. The crypt which was recently restored can also be visited, where ancient constructions are visible to this day. Lastly, outside there is a small pavilion of eighteen century standing in front of the ex-convent, which today belongs to the Harvard University and nearby there is the Villa “I Tatti” which was the home of American art critic Bernard Berenson. From the tranquil quaint square you can enjoy the impressive sights: we will find ourselves steps away from the Vincigliata forest, in front of the hill of Settignano. If you have a car, our advice is to leave it in via D’Annunzio at Ponte a Mensola (quickly after the Coverciano sports center), and continue on foot: Via di Vincigliata and then Via S. Martino. A relaxing stroll of few minutes in the shade of magnificent cypress trees along the side of the Mensola creek, passing in front the scenic entrance to the Villa I Tati in Mugnaio where the famous actor Giorgio Albertazzi lived in his childhood and early youth. There were many famous personalities who visited and loved these places, from Boccaccio to Michelangelo, from Mark Twainto to Eleonora Duse… But this is a completely different “story”.

Translated by Jurgita Tuzikaite

Italiano

È uno dei mille gioielli nascosti nella campagna toscana. Anzi, la chiesa di S. Martino a Mensola, nel territorio di Fiesole, ad un passo da Firenze, è un autentico scrigno di tesori con una storia antichissima. Il suo aspetto rinascimentale, rimasto sostanzialmente intatto, è quello di metà Quattrocento, ma l’edificio venne costruito sopra un tempio già dedicato a S. Martino, preesistente da almeno 600 anni. L’opera era stata avviata nel secolo IX da S.Andrea di Scozia (in realtà di origine irlandese), il quale volle recuperare una chiesetta abbandonata, ormai in rovina. La chiesa fu poi ampliata in fasi successive ed arricchita con interventi di pregevoli artisti. Nonostante le piccole dimensioni, lo spazio interno è scandito dalle classiche tre navate, divise da archi e colonne con capitelli di ordine ionico, che conferiscono all’ambiente un’elegante armonia ed un perfetto equilibrio compositivo. Entrambe le navate laterali presentano alle estremità due cappelle, con altare e tavola dipinta.

S. Martino a Mensola, Cappella di S. Francesco: Pala d’altare (Madonna in Trono, Neri di Bicci, 1477)
S. Martino a Mensola, Cappella di S. Francesco: Pala d’altare (Madonna in Trono, Neri di Bicci, 1477)

Gli autori sono di tutto rispetto: Neri di Bicci, Cosimo Rosselli, Zanobi Machiavelli (allievo del Beato Angelico), Taddeo Gaddi (principale discepolo di Giotto). Notevoli anche la “pala” dell’altare maggiore, un maestoso trittico attribuito ad un anonimo fiorentino denominato “Maestro di S. Martino a Mensola”, e l’urna contenente i resti di S. Andrea: un cassone ligneo finemente decorato, realizzato a fine Trecento. Da visitare anche la cripta, ricavata da un recente restauro, dove è visibile ciò che rimane della primigenia, antichissima costruzione. All’esterno, infine, una loggetta settecentesca in facciata e l’ex convento, oggi appartenente all’Università di Harvard, così come la vicinissima Villa “I Tatti” che fu dimora del critico d’arte americano Bernard Berenson. Dalla tranquilla piazzetta si gode un magnifico colpo d’occhio: ci troviamo ai piedi del bosco di Vincigliata, di fronte alla collina di Settignano. Se siete in auto, il nostro suggerimento è lasciarla in via D’Annunzio, località Ponte a Mensola (subito dopo il centro sportivo di Coverciano), e proseguire a piedi: Via di Vincigliata e poi Via S. Martino. Una rilassante passeggiata di pochi minuti, all’ombra di maestosi cipressi lungo il ciglio del Torrente Mensola, passando davanti all’ingresso scenografico della Villa I Tatti in località Mugnaio e quindi alla casa – un tempo pertinenza della Villa medesima – dove visse l’infanzia e la prima giovinezza il celebre attore Giorgio Albertazzi. Tantissimi furono i personaggi famosi che frequentarono ed amarono questi luoghi, da Boccaccio a Michelangelo, da Mark Twain a Eleonora Duse… Ma questa è tutta un’altra “storia”.