“Ai Weiwei. Libero”, curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, è la prima grande retrospettiva italiana dedicata all’artista cinese famoso in tutto il mondo per la battaglia in difesa della libertà, anche di espressione, che egli conduce sin dall’inizio della sua attività. Le tematiche trattate, drammaticamente attuali, hanno attratto l’attenzione della stampa nazionale e internazionale e soprattutto del pubblico, sempre numerosissimo, che ha fatto lunghe code per poterla visitare. Una mostra che, già dalla premesse, si configurava come un attesissimo appuntamento artistico e culturale e che, certamente, ha confermato una profonda attenzione alle tematiche sociali, al dramma umano dei rifugiati, delle guerre, rappresentando in più occasioni una straordinaria occasione di dibattito e riflessione.
Foto di Cristiano Imperiali
Per la prima volta nella sua storia Palazzo Strozzi è stato interamente dedicato ad un artista, e gli spazi del palazzo sono stati concepiti da Galansino come un luogo espositivo unitario, creando così anche per i visitatori un’esperienza decisamente inedita; le opere di Ai Weiwei infatti coinvolgono tutto il palazzo, sin dalla facciata, per poi proseguire nel cortile, al Piano Nobile ed infine nella Strozzina, sorprendendo per la poetica declinata in chiave pop che, contemporaneamente, non perde mai di vista il messaggio politico, di critica e ribellione verso ogni privazione della libertà della persona. Emerge nitidamente anche l’atteggiamento ambivalente da parte dell’artista nei confronti della cultura e della politica del suo paese d’origine.
Foto di Cristiano Imperiali
L’installazione Reframe, che coinvolge le facciate dell’edificio rinascimentale prevede ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi, sarà certamente una delle immagine iconiche che ricorderemo di questa esposizione e vuole porre attenzione al destino dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per fuggire dalle guerre e dalla povertà per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo. Il centro del Cortile è invece dominato da Refraction, una gigantesca ala metallica fatta di pannelli solari tibetani resa immobile dalle grandi dimensioni e dal peso di oltre cinque tonnellate, suggestiva metafora della costrizione e della negazione della libertà. All’interno degli spazi del Piano Nobile e della Strozzina la mostra propone un percorso tra installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto politico, permettendo una totale immersione nel mondo artistico e nella biografia personale di Ai Weiwei che prosegue la sua indagine nel rapporto tra tradizione e modernità in un luogo simbolo della storia di Firenze.
 

Foto di Cristiano Imperiali
La mostra anche in questi giorni è stata al centro delle cronache cittadine e nazionali, in seguito all’occupazione di alcuni spazi del Palazzo da parte di un gruppo di migranti somali, scampati al Rogo di Sesto Fiorentino, rivendicando il diritto alla casa e ad una vita dignitosa. 
 

Ai Weiwei. Libero
a cura di Arturo Galansino
Firenze – Palazzo Strozzi
Fino al 22 gennaio 2017

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno di Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana, ed è resa possibile grazie al supporto di Banca CR Firenze/ Intesa Sanpaolo e alla collaborazione con Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulins/Habana 

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Foto di Cristiano Imperiali
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