Definirlo un bar non basta perché l’“Harrs’s” è più una consuetudine, un appuntamento a cui non puoi mancare, un luogo che ha saputo mantenere l’atmosfera accogliente, elegante e discreta e che proprio per questo ha incantato generazioni di fiorentini, italiani e stranieri. Unico vero discendente dall’originale veneziano, l’Harry’s Bar Firenze è divenuto recentemente protagonista di un libro che ripercorre la sua storia, intrecciandola con la moda dell’aperitivo diffusasi alla fine degli anni ‘80 sino all’odierno happy hour ed alla musica Lounge, con aneddoti e curiosità ed i tanti personaggi, amanti del buon vivere, che nel tempo l’hanno frequentato.
 L’“Harrs’s”, oggi di proprietà della Famiglia Bechi, ha attraversato indenne “mode e rivoluzioni, rimanendo fedele ad una tradizione e ad una qualità che ne hanno fatto un locale di successo fin dalla sua nascita” ed è diretto da Roberto Focardi, coautore del volume, che racconta di “imprenditori che ancora pranzano sempre allo stesso tavolo, famiglie che si riuniscono la domenica, ma anche giovani che tra le eleganti boiseries del piano superiore festeggiano fino a notte fonda le nozze in mezzo agli amici”. Per quanto riguarda la scelta delle materie prime, Focardi conferma che “i tortellini al ragout arrivano da Parma, da Orlandini, e sono realizzati con 12 uova per ogni chilo di farina (metà intere, metà solo rossi), mentre il ragout è fatto con carne selezionata di manzo e maiale, cuoce a fuoco basso e molto lento per otto-nove ore.
I salumi che accompagnano gli aperitivi sono tutti prodotti da artigiani toscani mentre il curry aromatico per il riso basmati è una miscela di polveri selezionate una ad una”. La precisa composizione e le proporzioni del curry sono ancora segrete.. E poi c’è il bar dove indiscussi protagonisti sono Thomas Martini, trentacinquenne livornese, e il Bellini, il Martini, il Negroni, Manhattan, Old Fashioned e Bullshot.
Harry’s Bar
Lungarno Vespucci 22/R Firenze
tel. 0552396700
info@harrysbarfirenze.it
www.harrysbarfirenze.it