La Congiura dei Pazzi è una delle più celebri della storia. Contribuiscono alla sua fama il fascino della Firenze rinascimentale, le figure di Lorenzo il Magnifico, Papa Sisto IV e dell’insospettabile Federico da Montefeltro. Il Rinascimento, simbolo dell’arte e della cultura universale, sembra relegare in secondo piano le vicende politiche. Ma questo episodio rivela il “dark side” di un’epoca in cui la lotta per il potere negli spazi chiusi delle mura cittadine era intrisa di incredibile violenza. L’effetto drammatico dell’evento, seguito da una sanguinosa repressione è accresciuto dal fatto che si svolse nel centro cittadino e vide implicate persone che si frequentavano. Com’è noto, nell’attentato restò ucciso Giuliano de’ Medici, il fratello minore di Lorenzo; sebbene nel ritratto realizzato da Botticelli il mento prominente conferisca a Giuliano un’aria arrogante, in realtà egli aveva un temperamento sensibile, romantico ed una cultura raffinata.
I Pazzi erano banchieri del Papa e rivali dei Medici, ma formalmente c’erano rapporti cordiali tanto che quella fatidica mattina Francesco Pazzi si recò da Giuliano per andare insieme alla Messa in Duomo e lo abbracciò per accertarsi che sotto le vesti non avesse una corazza. Vediamo i luoghi dell’evento: il complotto fu ordito nella dimora della famiglia Pazzi, splendido esempio di architettura rinascimentale in Via del Proconsolo; l’attentato avrebbe dovuto avvenire nella Villa Medici a Careggi, durante un banchetto. Ma Giuliano, ammalato, era assente e allora si decise di colpire nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, domenica 26 aprile 1478. Il capitano pontificio Giovan Battista da Montesecco, che per la sua esperienza di uomo d’armi era stato designato a guidare i congiurati e coordinare la congiura, non se la sentì di commettere un omicidio in una Chiesa, per di più durante la funzione religiosa, e venne sostituito da due sicari improvvisati (due preti) Stefano da Bagnone e il vicario apostolico Antonio Maffei da Volterra, che riuscirono a uccidere Giuliano de’ Medici e solo a ferire Lorenzo il Magnifico, il quale, aiutato da Angelo Poliziano, si rinchiuse nella sacrestia e guidò la repressione. Altro luogo-simbolo è Palazzo Vecchio di cui i congiurati cercarono d’impossessarsi ma il Gonfaloniere resisté e i capi della congiura furono impiccati in Piazza Signoria. Al Papa che sperava di insediare a Firenze il nipote, Girolamo Riario non restò che muovere guerra ma Lorenzo, grazie alle sue doti diplomatiche, evitò il pericolo. Dopo il tumulto popolare che fece scempio dei congiurati, il suo potere si era rafforzato ancora di più.

English

The Pazzi conspiracy is one of the most famous in the history. The charm of the Renaissance Florence, Lorenzo il Magnifico, Pope Sisto IV and the unsuspected Federico da Montefeltro contribute to its fame. The Renaissance, symbol of art and of the universal culture, seems to overshadow the political events. But this episode reveals the “dark side” of the period when the power struggles, behind closed doors inside the city walls, were filled with incredible violence. The dramatic effect of the event, which followed by a bloody repression, is heightened by the fact that it took place in the city centre and it was about people who knew each other. As it is known, the little brother of Lorenzo, Giuliano de’ Medici, was killed during the attack; even though in the portrait painted by Botticelli his prominent chin makes Giuliano look arrogant, he was actually sensitive, romantic and sophisticated.
The Pazzi family were the bankers of the Pope and Medici rivals, however, formally, there was a friendly relationship between the families. On that fatidical morning Francesco Pazzi approached Giuliano to accompany him to the Mass in Duomo and even hugged him to be sure that he was not hiding any armor under the clothes. Let’s look at the places where the events took place: the conspiracy was planned inside the Pazzi family house, which is a splendid example of the Renaissance architecture in Via del Proconsolo; the attack was planned to take place in the Villa Medici in Careggi during a banquet. However, Giuliano got ill and he was absent, so it was decided to strike inside the Santa Maria del Fiore Cathedral, on Sunday, 26th of April, 1478. The papal officer Giovan Battista da Montesecco, who for his experience with weapons was designated to lead the conspirators and coordinate the conspiracy, could not bring himself to commit a murder in the church, especially during the religious service. Hence, he was replaced by two improvised assassins (two priests) Stefano da Bagnone and a papal vicar Antonio Maffei da Volterra, who managed to kill Giuliano de’ Medici and only to wound Lorenzo il Magnifico, who, assisted by Angelo Poliziano, locked himself in the sacristy and lead the repression. Another symbolic location is Palazzo Vecchio which the conspirators tried to seize, but the Gonfaloniere managed to withstand and the leaders of the conspiracy were hanged in Piazza Signoria. For the Pope, who had hoped to install his nephew, Girolamo Riario, in Florence, there was nothing else to do except make war, but Lorenzo, thanks to his diplomatic skills, prevented this danger. After the popular riot, during which the conspirators were massacred, the power of the Medici was strengthened even more.