Enrico e Francesco. Pensieri lunghi”, edito da Castevecchi Editore, è il nuovo libro di Pietro Folena, presentato il 13 dicembre 2017 nella Sala della Crociera del Ministero dei beni culturali, a Roma, con Flavia Trupia, Monsignor Vincenzo Paglia, Roberta Pinotti, Fausto Bertinotti e con le letture a cura di Giada Prandi e Emanuele Cerman
Non credo vi sia dubbio che Francesco e lo spiritualismo francescano rappresentino un punto di “crisi”, cioè di passaggio, nella vita della cattolicità”.
Così Enrico Berlinguer, nel 1983, esprime il suo pensiero su San Francesco, in un’epoca di grande preoccupazione per i rischi di guerra nucleare.
Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi”. Così Papa Francesco che ha preso il nome del Santo di Assisi vede il mondo globale di oggi. Una sorta di dialogo impossibile tra due grandi leaders di epoche diverse, basato rigorosamente sui testi, propone l’assoluta contemporaneità di molti aspetti del pensiero di Berlinguer e la grandezza rivoluzionaria delle parole e delle opere di Papa Francesco.  Da questa prospettiva Folena ha riguardato al passato recente – gli ultimi trent’anni della vicenda globale – trovando in Enrico Berlinguer e in Papa Bergoglio due punti di riferimento di quello che si potrebbe chiamare un “socialismo cristiano e umanistico”.
Il volume è una sorta di trilogia. Aperto dai Pensieri Lunghi, prosegue  con una versione rivista e aggiornata de “I ragazzi di Berlinguer”, viaggio nella cultura politica di una generazione – un libro di successo uscito nel 1997 – e si conclude conL’evaporazione, prosecuzione ideale de I ragazzi, dedicata agli anni in cui Berlinguer non c’era più, che si interroga su come e perché è stato disperso il patrimonio della sinistra italiana.
Pietro Folena
È stato segretario nazionale della FGCI negli anni ’80, ha diretto il PCI-PDS in Sicilia nei primi anni ’90 ed è stato parlamentare e dirigente nazionale dei DS fino al 2001. Dopo i fatti di Genova si è impegnato nei movimenti di critica alla globalizzazione, fino a candidarsi come indipendente con Rifondazione-Sinistra Europea nel 2006. Dal 2008 ha lasciato ogni ruolo di direzione politica e di impegno istituzionale per dedicarsi a un’attività associativa e imprenditoriale nel campo dell’arte. Ha fondato MetaMorfosi nel 2009, che in pochi anni è diventato uno dei soggetti più affermati nel campo della produzione di mostre, della valorizzazione di beni culturali e di importanti interventi conservativi e di restauro.