Figlio naturale di Giuliano, Duca di Nemours, che a sua volta era figlio di Lorenzo il Magnifico, Ippolito de’ Medici visse a Roma alla corte dello zio, Papa Leone X, fin dal 1516, quando all’età di 5 anni, perse prematuramente il padre. Affascinante cavaliere, raffinato letterato, s’innamorò di Giulia Gonzaga dei principi di Sabbioneta, Signora di Fondi, che, già vedova di Vespasiano Colonna all’età di quindici anni, era considerata la più bella donna d’Europa tanto che il pirata Barbarossa aveva tentato (senza successo) di rapirla per donarla al Sultano. Giulia era una donna rigorosa e il rapporto con il colto Ippolito era, per il momento, platonico, basato sulla poesia e sulla letteratura.

Insieme a un circolo d’intellettuali, passarono ore incantevoli nel castello di Fondi, fino a quando, nel 1529, come un fulmine a ciel sereno, giunse al diciottenne Ippolito la notizia della sua nomina a cardinale.Infatti il nuovo papa, Clemente VII (anch’egli un Medici), aveva destinato il nipote (o forse figlio naturale) Alessandro alla guida della Signoria di Firenze mentre designò Ippolito a rappresentare la famiglia Medici nel collegio cardinalizio. La carica di cardinale era molto ambita anche perché equivaleva a un titolo nobiliare e garantiva importanti rendite economiche. Per di più non richiedeva di prendere i voti, si restava laici e si poteva condurre una vita mondana. L’unico divieto era quello di sposarsi ma spesso si ovviava a questa proibizione tenendo in casa delle concubine ufficiali. Ma una donna come Giulia non avrebbe mai accettato di essere l’amante di un uomo di Chiesa. In un primo momento Ippolito si consolò dando vita nel suo palazzo romano ad una corte fastosa e organizzando feste a cui partecipavano la nobiltà romana e le più famose cortigiane. Ma questa vita non lo appagava completamente e rimpiangendo il soggiorno a Fondi si scambiava lettere appassionate con la bellissima Giulia. Per convincerla a sposarlo, Ippolito decise di lasciare la porpora cardinalizia e di rivendicare la Signoria di Firenze. Del resto, era l’ultimo discendente di Lorenzo il Magnifico.

Per di più, il potere del duca Alessandro stava vacillando. Le più importanti famiglie fiorentine, stanche della sua tirannia, avevano chiesto l’intervento dell’imperatore Carlo V. Ippolito, nominato capo della delegazione che doveva recarsi a Napoli dall’Imperatore era sicuro che sarebbe stato designato a succedere al cugino. Giulia gustò il piacere dell’attesa. Ma una mattina venne avvisata che Ippolito, in viaggio per Napoli, era stato colpito da una febbre violenta. Forse malaria? I più pensarono che un servitore lo avesse avvelenato per incarico di Alessandro, ma non c’erano prove e, comunque, sarebbe stato difficile trovarle contro il duca protetto dal Papa. L’inchiesta fu condotta in modo sommario e si trascurò d’interrogare importanti testimoni. Tramontò così il sogno di dare a Firenze un governo illuminato e di rinnovare la fama di Lorenzo il Magnifico.

Seguace di Sebastiano del Piombo
Ritratto di Giulia Gonzaga
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Follower of Sebastiano del Piombo
Portrait of Giulia Gonzaga,
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ENGLISH
Giulia Gonzaga and Ippolito de’ Medici

Biological son of Giuliano, Duke of Nemours, who in turn was the son of Lorenzo the Magnificent, Ippolito de’ Medici lived in Rome at the court of his uncle, Pope Leo X, from 1516, when at the age of 5 years, he prematurely lost his father. Charming knight, refined literary man, he fell in love with Giulia Gonzaga from the princes of Sabbioneta, Lady of Fondi, who, already the widow of Vespasiano Colonna at the age of fifteen, was considered the most beautiful woman in Europe so much so that the pirate Barbarossa had tried (unsuccessfully) to kidnap her and give her as a gift to the Sultan.

Giulia was a strict woman and the relationship with the educated Ippolito was, for the moment, platonic, based on poetry and literature. Part of a circle of intellectuals, they spent delightful hours in the Castle of Fondi, until 1529, when, as a thunderbolt descended from a blue sky, the eighteen-year-old Ippolito received news of his nomination as cardinal.In fact the new pope, Clement VII (also a Medici), had intended that his grandson (or perhaps biological son) Alessandro took the reigns of the Signoria in Florence while he appointed Ippolito to represent the Medici family in the College of Cardinals. The Cardinal role was highly coveted because it was equivalent to a noble title and guaranteed significant economic annuities. Moreover it didn’t require taking vows, he could remain a layman and could lead a worldly life. The only prohibition was that of getting married but often was avoided by keeping the official concubines inside the home. But a woman like Giulia would have never accepted to be the lover of a man of the Church.

At first, Ippolito consoled himself by giving life inside his Roman palace to a magnificent court and organizing parties attended by the Roman nobility and the most famous courtesans. But this life didn’t satisfy him completely and regretting his stay in Fondi, he began exchanging passionate letters with beautiful Giulia.To convince her to marry him, Ippolito decided to leave behind the cardinal title and claim the Signoria of Florence. Moreover, he was the last descendant of Lorenzo the Magnificent. Furthermore, the power of Duke Alessandro was faltering. The most important Florentine families, tired of his tyranny, had sought the intervention of Emperor Carlo V. Ippolito, who was appointed by the Emperor head of the delegation that had to go to Naples, was sure he would have been appointed to succeed his cousin. Giulia savored the pleasure of waiting. But one morning she received the news that Ippolito had been hit by a violent fever, while traveling to Naples. Perhaps malaria? Most people thought that a servant had poisoned him on behalf of Alessandro, but there was no evidence and, however, it would have been difficult to find any against the Duke who was protected by the Pope. The investigation was conducted summarily and important witnesses were left without being interrogated. Thus, the dream to give Florence an enlightened government and renew the fame of Lorenzo the Magnificent, fell apart.