San Miniato e i suoi 1000 anni di storia “Una straordinaria avventura di bellezza, di fede e di speranza”

Mille anni di fede, storia, arte, bellezza e spiritualità abbracciano la Basilica di San Miniato al Monte. Era il 27 aprile del 1018, quando il vescovo fiorentino Ildebrando recuperò fra le rovine della precedente chiesa carolingia le reliquie del martire Miniato, un esule armeno ucciso nel 250 dai soldati dell’imperatore Decio. Prese quei resti e li collocò più dignitosamente in un altare, destinato a diventare la prima, vera pietra di fondazione di una nuova Basilica romanica. Il vescovo consegnò poi il pastorale a un prete del suo presbiterio, di nome Drogo, affinché fosse il primo abate di una comunità monastica chiamata a vivere sulla collina di San Miniato secondo la Regola di San Benedetto. Un anniversario così importante non poteva passare inosservato. E infatti tutta la città di Firenze ha partecipato all’organizzazione di un programma di celebrazioni tra arti, linguaggi e intuizioni della contemporaneità, degno della ricorrenza. Nel programma dei festeggiamenti rientrano il restauro delle tre porte lignee e del Ciborio della Basilica, composizioni musicali poetiche inedite ed eseguite per la prima volta in assoluto; e ancora, una grande festa per le famiglie e la cittadinanza, incontri e installazioni artistiche, convegni internazionali e giornate di studio, letture e performance.
Sono oltre 50 gli appuntamenti distribuiti tra quest’anno e il 2019 con cui la Basilica di San Miniato al Monte celebra i suoi 1000 anni di storia. Storia accompagnata dal presente, come l’installazione di Marco Bagnoli “Tempo”. O l’altra installazione di Marco Nereo Rotelli che decora la facciata della Basilica di luci, colori e dei versi di Mario Luzi. Sempre all’esterno della Basilica la bellezza abituale del sagrato e del suo contesto saranno arricchite da un’installazione arborea di piante provenienti dai cinque continenti a simboleggiare la vocazione cosmica della bellezza del luogo. Il bellissimo Ciborio interno alla Basilica è stato restaurato invece grazie all’intervento dei Friends of Florence. L’architettura michelozziana, le tavole di Agnolo Gaddi e le aquile bronzee di Maso di Bartolomeo sono state restituite dopo lunghi mesi di restauro. “Firenze ha sempre concorso ad abbellire di arte e sapienza questo luogo – commenta Padre Bernardo, Priore dell’Abbazia di San Miniato – che si è offerto a generazioni di pellegrini e visitatori di ogni provenienza e convinzione quale spazio di pace, di speranza, di riflessione, dai grandi artisti del passato fino, in tempi recentissimi, a figure rappresentative quali il Dalai Lama, Paul Evdokimov, Marguerite Yourcenar, Kofi Annan, Thich Nhat Hanh e tanti altri. Da questa terrazza simbolicamente protesa su tutte le nazioni, da questo laboratorio di convivenza evangelica, la comunità monastica e il Comitato Nazionale per la celebrazione dei mille anni di San Miniato al Monte, istituito lo scorso 20 dicembre dal Mibact, invitano a festeggiare i dieci secoli di questa straordinaria avventura di bellezza, di fede e di speranza interpellando non solo le sue fonti storiche, ma anche arti, linguaggi e intuizioni della nostra contemporaneità”.
ENGLISH
San Miniato And Its 1000 Years of History. An extraordinary adventure of beauty, faith and hope
One thousand years of faith, history, art, beauty and spirituality embrace the Basilica of San Miniato al Monte. It was April 27th, 1018, when Florentine bishop Ildebrando retrieved the relics of the martyr Miniato from the ruins of the former Carolingian church; an Armenian exile killed in the year 250 by the soldiers of Emperor Decio. He took such remains and dignified them by placing in an altar, destined to become the first, true foundation stone of a new Roman Basilica. The bishop then gave the pastoral to a priest of his presbytery, called Drogo, so that he would become the first abbot of a monastic community called to live on the hill of San Miniato according to the Rule of Saint Benedict. Such an important anniversary couldn’t pass unnoticed. And, in fact, the entire city of Florence took part in the organization of a program of celebrations between arts, languages and intuitions of the contemporary, worthy of the occasion. The program of festivities includes the restoration of the three wooden doors and of the Basilica’s Ciborium, the carrying out of unprecedented poetic musical compositions, as well as a great party for families and citizenship, meetings and artistic installations, international conferences and days dedicated to studies, readings and performances.
More than 50 appointments distributed between this year and 2019, with which the Basilica of San Miniato al Monte celebrates its 1000 years of history. A history accompanied by the present, with the installation “Time” by Marco Bagnoli. Or even through another installation by Marco Nereo Rotelli, which decorates the Basilica’s façade with lights, colours and verses by Mario Luzi. Always outside the Basilica, the usual beauty of the churchyard and its context will be enriched by an arboreal installation made with plants from the five continents, symbolising this place’s cosmic vocation for beauty. The Basilica’s stunning Ciborium, instead, has been restored thanks to the intervention of Friends of Florence. Michelozzo’s architecture, the panels by Agnolo Gaddi and the bronze eagles by Maso di Bartolomeo, have all been returned after long months of restoration. “Florence has always contributed to embellish this place with art and knowledge – said Padre Bernardo, Prior of the Abbey of San Miniato – and it has offered itself to generations of pilgrims and visitors from every place and belief as a place of peace, hope, meditation, from the great artists of the past to more recent, representative figures like the Dalai Lama, Paul Avdokimov, Marguerite Yourcenar, Kofi Annan, Thich Nhat Hanh and many more. From this terrace, symbolically overlooking over all nations, from this laboratory of evangelic coexistence, the monastic community and the National Committee for the celebration of the one thousand years of San Miniato al Monte, founded last December 20th with the Mibact, invite everyone to take part in the celebration of the ten centuries of this extraordinary adventure of beauty, faith and hope, addressing not just its historical sources, but also arts, languages and intuitions of our contemporary times.”
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