«Soggetto nomade» è la mostra che fino all’8 marzo sarà ospitata nel Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato che raccoglie per la prima volta, in un unico evento espositivo, gli scatti di cinque fotografe italiane – una selezione di circa 100 fotografie – realizzati tra la metà degli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Si tratta di immagini che ci restituiscono modi insoliti di vivere la femminilità e sono lo specchio di una società, come quella italiana, che a partire dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Ottanta stava velocemente cambiando prendendo consapevolezza della possibilità di affermarsi in ruoli e modi differenti.

Sono anni difficili, con passaggi repentini dalla politica più radicale e sovversiva all’edonismo, dagli anni di piombo alle conquiste civili per la Legge sull’aborto o sul divorzio. Conquiste sociali dove le donne sono protagoniste assolute.

Così questa riflessione sull’identità femminile e la sua rappresentazione non può prescindere dai ritratti di travestiti di Genova di Lisetta Carmi (Genova 1924), le immagini di attrici e artiste di Elisabetta Catalano (Roma, 1941-2015), gli scatti sul movimento femminista di Paola Agosti (Torino, 1947), le donne e le bambine siciliane di Letizia Battaglia (Palermo, 1935) e gli uomini travestiti per un giorno da donne in occasione di un carnevale in Campania di Marialba Russo (Napoli, 1947).

In Italia l’attività di fotoreporter e fotografe all’interno del sistema dell’arte e del fotogiornalismo ha avuto inizio solo a partire dagli anni Sessanta e l’immagine del femminile e al femminile, al centro della mostra, è per queste fotografe un veicolo per una rappresentazione forte e incisiva della donna e dei modelli che esse affrontano e comunicano con un linguaggio incisivo e volto a indagare la realtà, senza veli e sincero al fine di contribuire a scardinare gli stereotipi e i modelli borghesi.

Il titolo della mostra prende spunto dal libro della filosofa Rosi Braidotti, una raccolta di saggi, Soggetto nomade. Femminismo e crisi della modernità (Donzelli, Roma 1995), in cui si tratteggia una nuova soggettività sessuata e molteplice, multiculturale e stratificata, come quella è rappresentata negli scatti delle fotografe presentate in mostra.

Biografia delle autrici:

Paola Agosti Nata nel 1947 a Torino, ha iniziato nel 1969 la sua attività di fotografa indipendente che l’ha portata a viaggiare in Europa, Sud America, Stati Uniti, Africa. Si è occupata con particolare attenzione di volti e questioni del mondo femminile.

Letizia Battaglia Letizia Battaglia nasce a Palermo nel 1935 ed è considerata una delle fotografe più importanti a livello mondiale. È conosciuta per le sue opere che ritraggono le vittime e i personaggi del mondo mafioso, ma non è solo “fotografa della mafia”: è considerata una delle figure più importanti della fotografia contemporanea.

Elisabetta Catalano Elisabetta Catalano ha vissuto e lavorato a Roma. Ritrattista di fama internazionale, è considerata la testimone d’eccellenza della vita degli artisti e dei personaggi della letteratura, arte, spettacolo e della cultura in generale che hanno attraversato la storia d’Italia dagli anni Settanta ai giorni nostri.

Lisetta Carmi Nata a Genova il 1924, Lisetta Carmi abbandona nel 1960 l’attività di pianista per la fotografia. Firma fra gli anni Sessanta e i Settanta reportage di documentazione e denuncia sociale come quello sulle difficili condizioni di lavoro dei portuali genovesi.

Marialba Russo Marialba Russo, nata a Giugliano in provincia di Napoli nel 1947, vive a Roma dal 1987. Studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli per avvicinarsi alla fotografia alla fine degli anni Sessanta, mezzo con cui inizia a indagare principalmente le rappresentazioni religiose e alle feste popolari dell’Italia centro-meridionale.

Soggetto nomade

Identità femminile attraverso gli scatti di cinque fotografe italiane, 1965-1985: Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Marialba Russo

a cura di Cristiana Perrella e Elena Magini

Dal 14 dicembre 2018 all’8 marzo 2019

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica 277 – Prato