È un groviglio di forme e un susseguirsi di masse materiche di colori, dal più tenue al più squillante. Un ritmo sincopato come un brano jazz. Questo è il lavoro presentato dal giovane artista etiope, naturalizzato tedesco, Tesfaye Urgessa, che espone in questi giorni nelle sale di Palazzo Pitti, nell’Andito degli Angiolini. Uno spazio espositivo sempre più dedicato al moderno e al contemporaneo nella ricerca di un dialogo tra culture e epoche differenti.

Tesfaye Urgessa, nato ad Addis Abeba nel 1983, dopo aver frequentato e insegnato presso l’University School of Fine Arts and Design della stessa città dal 2009, grazie ad una borsa di studio, si trasferisce a Stoccarda dove oggi vive e lavora.

La mostra raccoglie alcune sue opere recentissime che dimostrano la sua instancabile attività. Sebbene i confronti con altri artisti non siano mai necessari per definire un autore è impossibile non sentire nella forza espressiva dei suoi colori le forme e lo stile di una pittura mitteleuropea ed europea in generale della prima metà del Novecento, da Klimt a Egon Shiele fino a percepire un’eco di Francis Bacon in quel volti contorti su stessi o nelle dissonanze dei colori di Maria Lassnig.

Urgessa è qualcosa ancora di diverso, come è giusto che sia, di differente. La figura umana è centrale nella sua opera. Fulcro del suo interesse e della sua costante ricerca di luce, colore e movimento che per il processo creativo si affida totalmente al flusso spontaneo di immagini che si riversano generose e dinamiche sulle sue tele come lo stesso Urgessa ha sottolineato dicendo: «Non mi sono mai preparato un discorso, prima di parlare con un amico. Lo stesso quando vado allo studio».

Tra le opere esposte in questa occasione anche un autoritratto dell’artista che Urgessa ha voluto donare a Firenze e che andrà ad arricchire la collezione di autoritratti d’artista della Galleria degli Uffizi.

La mostra è a cura di Eike Schmidt e Chiara Toti.

Tesfaye Urgessa

oltre

Andito degli Angiolini, Palazzo Pitti, Gallerie degli Uffizi Firenze

Dal 18 dicembre 218 al 3 febbraio 2019