Un “luogo del cuore” gastronomico dove sentirsi a casa, in cui convergono un design d’ispirazione newyorkese e la rassicurante tradizione della cucina della mamma, tanto che protagoniste saranno proprio le donne del paese, che verranno chiamate a presentare al pubblico le proprie ricette: tutto questo è “Casa Me’Mà”, in via Copernico n.46, a Figline Valdarno. L’attenzione alla cucina casalinga si ritrova nei piatti del menù: Ravioli di zucca e amaretti con gorgonzola e mandorle, Spaghetti alla chitarra con olive taggiasche, pomodoro secco e crema all’aglio, Braciolina fritta con patate. Ricavato all’interno di un vecchio casale del ‘400 ristrutturato, “Casa Me’Mà” conserva gli spazi tipici delle cucine di casa, con un ampio laboratorio dove è possibile assistere ogni giorno alla realizzazione delle pietanze, allo stesso tempo, però, ogni ambiente del locale è strutturato in modo da consentire una fruizione a sé: oltre all’area del ristorante, infatti, c’è lo spazio per la pizza a pala del forno Menchetti e quello per la griglia con il forno Josper, la cui cottura a carbone vegetale ad alte temperature esalta il sapore della carne, dalla rosticciana al tomahawk, dalla fiorentina al galletto fino al polpo. “Casa Me’Mà” è aperto dalle 7 del mattino fino a mezzanotte (da giovedì a sabato fino all’una), offre ogni tipo di soluzione gastronomica, dalle colazioni al dopocena, incluso un occhio di riguardo per il mondo gluten free e per i vegetariani e un’attenzione speciale alla mixology, testimoniata da un lungo bancone con un bartender specializzato nei cocktail di qualità. 200 coperti, una superficie di 500 mq dove lavorano 25 persone, un servizio di vendita di pane e prodotti da forno. “Abbiamo deciso di realizzare questo locale – spiega Federico Elmi, uno dei titolari – perché crediamo che Figline sia il luogo ideale in cui portare la cucina sincera e genuina della tradizione locale in un ambiente contemporaneo ed elegante, ma mai sopra le righe. Vogliamo che qui gli ospiti si sentano come a casa propria”.

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“Casa Me’Mà” in Figline Valdarno
The restaurant where (even) mothers cook

A unique gastronomy place where you can feel at home, in which New Yorker design meets the reassuring tradition of mom’s cooking, so much so that the protagonists are, in fact, the town’s women, who are called to present their recipes to the public: this is “Casa Me’Mà,” in Via Copernico 46, Figline Valdarno. The attention to home cooking is made clear in its menu: Pumpkin and amaretto filled ravioli with gorgonzola and almonds; Spaghetti alla chitarra with taggiasche olives, sundried tomatoes, and garlic cream; Fried pork chop with potatoes. Located in what was once an old farmhouse from the 1400s, “Casa Me’Mà” maintains the typical spaces of home kitchens, including a wide laboratory where every day it is possible to observe the realisation of the dishes, however, at the same time, each of the restaurant’s environments is structured so that they can be individually enjoyed: besides the restaurant area, in fact, there is also a space for pizza alla pala from the Menchetti bakery and one for the grill with a Josper oven, which enhances the flavours of the meats thanks to the use of high temperatures and vegetable charcoal, from ribs to tomahawks, from Florentine steak to cockerels and even octopus. “Casa Me’Mà” is open from 7 am to midnight (and from Thursday to Saturday till 1 am), offering all sorts of gastronomy options, from breakfasts to after-dinner, with particular attention to gluten free and vegetarian dishes, as well as a particular care for mixology, hence the long bar counter with a bartender specialised in quality cocktails. 200 seats, a surface of 500 metres squared, 25 workers, and an area for the sale of bread and bakery products. “We decided to create this place – says Federico Elmi, one of the owners – because we believe Figline to be the ideal place where we can bring the honest and genuine cooking of local tradition in a contemporary and elegant environment, albeit never over the top. We want guests to feel as if they were at home.”