Dalle indagini e gli scavi effettuati durante il restauro della chiesa nel 1887 è emersa, sotto il pavimento dell’edificio attuale, una struttura triconca utilizzata come cripta. Secondo lo studioso americano Saalman, la prima Santa Trinita era una piccola cappella che terminava con uno spazio triabsidato a quasi tre metri sotto il piano attuale. La struttura è stata datata all’IX secolo, in periodo carolingio. L’edificio, con i suoi tre spazi, ha un’evidente relazione con la dedicazione alla Santissima Trinità. Nel secondo disegno è rappresentato l’edificio in epoca romanica con la trasformazione della piccola nave originaria in uno spazio a tre navate che conferiscono all’insieme il tipico aspetto della basilica (XI secolo). Tra la seconda metà dell’XI e il XII secolo viene aggiunto il presbiterio rialzato in modo da trasformare lo spazio triabsidato in cripta. Appartengono a questa fase le tracce di stile romanico ancora visibili nella controfacciata e nei due pilastri trilobati posti alla fine della navata centrale. I pilastri a fascio, con basi di tipo classico, rivestiti di conci di marmo verde, sono molto simili a quelli esistenti in San Pier Scheraggio e in San Miniato al Monte. Lo spazio doveva essere suddiviso da colonne come quelle esistenti nella chiesa dei Santi Apostoli. Dall’affresco del Ghirlandaio nella Cappella Sassetti possiamo capire come doveva essere la facciata; divisa in tre parti da lesene con una serie di gallerie cieche, bassorilievi e monofore con arco a tutto sesto. Il motivo degli archetti pensili, presente nella controfacciata, e i pilasti a fascia rimandano a temi tipicamente lombardi presenti, anche questi, nella vicina chiesa dei Santi Apostoli. Nel terzo disegno è rappresentata la chiesa di Santa Trinita come si presenta oggi con la sopraelevazione delle navate in forme gotiche per la presenza degli archi a sesto acuto che formano le volte a crociera e l’inserimento delle cappelle trecentesche laterali che ampliano lo spazio interno. La facciata e la parte presbiteriale sono il frutto di aggiunte cinquecentesche ad opera di Bernardo Buontalenti. Si tratta di un edificio di grande valore storico che riassume in sé le trasformazioni della spiritualità nel tempo attraverso molteplici linguaggi architettonici che vale la pena di conoscere.

ENGLISH
The Basilica of Santa Trinita

From the surveys and excavations carried out during the church’s restoration in 1887, a triconic structure used as a crypt emerged from beneath the flooring of the current building. According to American scholar Saalman, the original Santa Trinita was a small chapel that ended with a three-apsed space at almost three metres below the present level. The structure dates back to the 9th century, during the Carolingian era. With its three spaces, the building has a clear relation with its dedication to the Holy Trinity. The second drawing features the structure during the Romanesque period, when the small, original nave was transformed into a space made of three naves that provides the basilica’s characteristic look (11th century). Between the second half of the 11th and the 12th century, the raised presbytery was added, thus turning the three-apsed space into a crypt. Pertaining to this period are also the Romanesque-style patterns found on the counter-façade and on the two trilobed columns set at the end of the central nave. The clustered columns, featuring classical bases, coated in green marble ashlars, are very similar to those present in San Pier Scheraggio and in San Miniato al Monte. The space needed to be separated by columns like those in the church of Santi Apostoli. From the fresco by Ghirlandaio in the Sassetti Chapel it can be understood how the façade should have been; divided in three parts by pilasters with a series of blind galleries, low reliefs, and narrow windows with round arches. The pattern on the Lombard bands, present in the counter-façade, and the clustered columns, recall typically Lombard features, which are also present in the nearby church of Santi Apostoli. The third drawing shows the church of Santa Trinita as it is today, with the heightening of the naves in gothic forms due to the presence of the acute round arches that form the cross-shaped vaults and the inclusion of the lateral 14th century chapels that widen the interior space. The façade and the presbytery area are the result of 16th century additions by Bernardo Buontalenti. It is a place with great historic value that summarizes the transformations of spirituality over time through multiple architectural languages and which is worth knowing.