Recensione “La Bibbia” – Oblivion

FIRENZE – E se la Bibbia come la conosciamo e come è giunta fino a noi fosse il frutto di tagli e invenzioni, correzioni da parte dell’editor? Prendiamo da una parte Gutenberg, il primo stampatore, dall’altra Dio, l’autore di quello che sarà il best seller più venduto nella storia dell’editoria mondiale: la Bibbia appunto. Nel mezzo il terzo incomodo: Gesù. Miscelate il tutto a suon di musica. Nasce così un vero e proprio musical originale, “La Bibbia riveduta e scorretta” (vista al Teatro Puccini), con i cinque degli Oblivion immersi tra la metà del 1400 e il divino, sospesi tra la caccia alle streghe e i roghi e la fede celestiale e le apparizioni. Se all’inizio della loro carriera il quintetto bolognese ci aveva sorpreso con una drammaturgia che sfociava spiazzante in melodie nazional-popolari, alla maniera del Trio, ora invece la sfida è diventata molto più ardua; costruire un plot ironico, tra Quartetto Cetra e Elio e le Storie Tese, tra slanci attoriali, sfoghi gongheggianti e canzoni orecchiabili in rima, godibili, spassose, battimano, coinvolgenti.
Gutenberg ha in testa un libro come fosse una tenda canadese, Dio i capelli lunghi rasta e gira con la sua carriola piena di tavole di pietra, Gesù fa hip hop di strada, molto jovanottesco, pieno di tatuaggi rappa pesante e non le manda a dire nel suo intercalare “Bella Zio” (molto Lorenzo, il personaggio di Corrado Guzzanti e vagamente il Pr di Panariello, quello del marsupio), Noè ha un abito sul quale sono cuciti decine di peluche di animaletti (qui ci hanno ricordato Aldo, Giovanni e Giacomo). I testi, efficaci e intelligenti, sagaci e pungenti, dolcemente blasfemi, esondano di battute sferzanti, “Non nominare il nome di Dio Ivano”, “la costola del libro è un omaggio a D’Annunzio”, “Il grande salmo, il salmone”, “la parabola qui non prende”, “il menù dell’Ultima cena: cammelli in cruna d’ago e corona alla spina”, “Gesù o Barabba: stop al televoto”.
Emerge un Dio che avrebbe voluto inserire nel testo sacro il Big Bang e il darwinismo, i mitocondri e l’uomo disceso dalla scimmia mentre Gesù (il personaggio più riuscito: “Che caldo che fa, sono tutto un sudario”, “Il martedì ho Ponzio pilates”) aveva nel cassetto un romanzo su dinosauri e alieni scesi in terra con sullo sfondo il conflitto generazionale tra Dio e suo figlio. Questa “Bibbia” non ha niente da invidiare a Jesus Christ Superstar: “Siamo un milione, dodici per la Questura”, e ancora: “Tiriamo a sorte: testa a Giovanni Battista e Croce a Gesù”. Geniali.
Tournée: Febbraio: 15.16 Genova, 19 Riva del Garda, 20 Trento, 21 San Donato Milanese, 22 Saronno, 23.24 Novara; Marzo: 1 Brescia, 2 Treviso, 3 Palmanova, 9 Predaia, 12 Follonica, 13 Savona
Tommaso Chimenti
Laureato in Scienze Politiche, ho scritto per i giornali Il Corriere di Firenze, Metropoli, Il Firenze, Metropoli Day, Qui Firenze, Portale Giovani del Comune di Firenze. Per la rivista della Biennale Teatro di Venezia, per la rivista “Teatro da Quattro Soldi”, per “Il Fatto Quotidiano”, sul blog ilfattoquotidiano.it/blog/
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