Girolamo Segato e il Museo Anatomico Fiorentino

Ogni ateneo di medicina che si rispetta ha il suo museo anatomico, più o meno simile a tutti gli altri. Ma quello che si può visitare all’interno del grande Ospedale Universitario di Careggi permette l’incontro con qualcosa di meraviglioso e al tempo stesso terribile, e certamente, più che insolito. Le lunghe teche di vetro, collocate in un’unica ampia stanza, contengono un’impressionante collezione di apparati digerenti o di crani di tutte le dimensioni. Fin qui niente di eccezionale. Vi sono poi alcune teste che paiono quasi vive, con la pelle lucida ancora attaccata alle ossa, con le orbite vuote ma espressive, con la bocca aperta quasi che stessero gridando, con vene e nervi esposti dall’aspetto elastico, con la dentatura perfetta. Alcuni feti abortiti e dall’aspetto mostruoso mantengono un colore luminoso, in chiaroscuro e con l’insieme degli organi interni visibili. Un sesso maschile, di notevoli dimensioni, fa bella mostra di sé perfettamente conservato. Il visitatore assiste a una galleria anatomica che lo lascia interdetto, perché la tecnica di conservazione di buona parte di questi pezzi sensazionali è del tutto unica, opera di un personaggio altrettanto unico: Girolamo Segato (1792-1836). A differenza dei suoi colleghi naturalisti fu anche egittologo, grande conoscitore delle piramidi e ideatore di un procedimento inedito per la conservazione dei tessuti umani, ispirato alla mummificazione ma più precisamente definibile “mineralizzazione” o, impropriamente, “pietrificazione”. Segato fu l’unico depositario di questa ricetta che permetteva agli organi a cui è applicata di mantenere tutta la loro elasticità e il colore “vivo”. I risultati erano talmente impressionanti che Segato fu accusato di praticare la magia, vide rifiutato il sostegno finanziario alle sue ricerche da parte del Granduca, e decise di distruggere ogni traccia della sua tecnica. Nonostante l’ostracismo di cui soffrì in vita, il suo corpo fu accolto nel mausoleo dei grandi, in Santa Croce, dove la sua tomba non è lontana da quella di Galileo. Un genio tormentato dunque, la cui ossessione raggiunse probabilmente il culmine in un tavolino esposto nel museo: sembra un elegante mobile fabbricato secondo la tecnica delle pietre dure, con decine di pezzi colorati incastonati nel legno. In realtà è uno dei più macabri oggetti di design mai realizzati, un tavolino di pelle umana incastonata con 214 pezzi di organi del corpo umano mineralizzati. Segato donò il tavolo al Granduca di Toscana, che non gradì.
Viale Giovan Battista Morgagni 85, presso l’Auditorium Filippo Pacini; visita su appuntamento possibile dal lunedì al venerdì; telefono: 055 2758050
ENGLISH
Girolamo Segato
and the Florentine Anatomical Museum
Every major institute of medicine has its own anatomical museum. Nevertheless, the one at the medical school of the University of Florence stands out, due to the unusual nature of its collection. Its long display cases, aligned in a single vast room, contain an as-astonishing number of skulls and digestive systems of every size. You will also note a few especially remarkable heads, still covered with shiny skin. Although the eye sockets are vacant, the open mouths reveal perfect sets of teeth, and the veins and nerves still look quite lifelike. In the chiaro-scuro, the aborted foetuses swimming in jars of formaldehyde look like monsters. However, some of them are still translucent, allowing you to inspect each of their internal organs. A set of male genitalia, of impressive size, is exhibited nearby, in a prominent position. Not only is the visitor disconcerted to behold a gallery of human body parts; these fragments are preserved according to a unique process. The technique was invented by a character who was just as unique, Girolamo Segato (1792–1836). Unlike his colleagues, Segato was also an Egyptologist and he was especially intrigued by the pyramids. The ingenious process whereby he conserved human viscera was based on mummification. It was called “petrification”, although a more accurate term would be “mineralization”, or fossilization. Segato alone knew the secret steps to achieve the desired effect: all of the organs to which the process was applied maintained their resilience and “living colour”. The results were so striking that Segato was accused of dabbling in magic. Instead of revealing his technique, however, he resolved to destroy every trace of his method when he lost the financial support of the Grand Duke of Tuscany. Despite the fact that Segato was ostracised while living, his own re-mains lie at the Basilica of Santa Croce, alongside those of national heroes like Galileo. His masterpiece is doubtless his most macabre work. It is a pedestal table made of 214 carefully arranged fragments of petried human organs. Segato made the table as a gift for the Grand Duke of Tuscany, who failed to appreciate it.
Viale Giovan Battista Morgagni 85, Auditorium Filippo Pacini; tel: 055 2758050; open Mon–Fri, by appointment
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