FuocoMatto

Nato dall’esperienza di una nota catena ma cresciuto trovando una propria strada a cavallo tra la Toscana e la Calabria, oggi il FuocoMatto di via XXVIII aprile rappresenta uno dei frutti della “primavera della Margherita” fiorentina, ossia il fiorire di pizzerie di alta qualità registrato negli ultimi 5 anni. Se prima di allora non era facile trovare una buona pizza in città, dopo la fine dell’avventura di Pasquale Pometto il suo ex socio, Carlo Nigro, si è buttato in una nuova apertura, mantenendo il know how della pizza di qualità ma affiancando ad essa una serie di proposte legate alla griglia. In questo passaggio l’identità è rimasta negli impasti d’ispirazione napoletana, ma l’orizzonte è stato ampliato con piatti di carne che celebrano la grande tradizione toscana della griglia e sanciscono l’attenzione alle materie prime certificate.
Ampio e arioso, con in più l’indiscusso vantaggio di avere una saletta per bambini, il FuocoMatto marca un cambio di passo importante soprattutto nell’arredamento, che perde quegli elementi folkloristici della precedente gestione a vantaggio di uno stile più sobrio, elegante ma non per questo meno familiare e accogliente, dal sapore vagamente country. In quanto alla pizza, lo stile è quello partenopeo, consistenza giusta, resilienza adeguata a superare la prova del dito sul cornicione, una lievitazione superiore alla media delle pizzerie fiorentine, ingredienti di qualità e tempi di servizio nella norma. La tradizionale Margherita usa come pomodoro pelato quello San Marzano, la mozzarella fiordilatte di Bojano, una spolverata di parmigiano, olio Evo e basilico, mentre la farina si ottiene dal grano raccolto tra Rovigo e Ferrara. Le varianti del FuocoMatto non indulgono a particolari concessioni al mainstream: niente funghi, wurstel o peperoni, bensì variazioni su tema – da 5,5 fino a 12 euro – come la Caprese (normale o Dop), la Napoletana (con capperi di Pantelleria), quella con burrata, la Zizzona (con acciughe e olive taggiasche) o la Piccadilly, più l’evergreen panuozzo con scamorza affumicata e pomodori Pachino, la Positano rivista (con la ‘nduja di suino nero della Sila e, infine, la pizza con provola, salsiccia e friarielli (o bietole). Se a tenere il timone del FuocoMatto c’è il calabrese Carlo Nigro da Caloveto (Cs) – che ha portato tocchi della tradizione gastronomica regionale come il tartufo di Pizzo Calabro, l’amaro del Capo o il suino nero della Sila – in pizzeria c’è il giovane Donato Menechella mentre in cucina c’è Francesco Cusumano.
English
A restaurant born from the experience of a renowned chain, which has grown and has found its own path between Tuscany and Calabria, today FuocoMatto in via XXVII Aprile is among the many high quality pizzerias that have recently opened in Florence in the past five years. If before then it was hard to find a good pizza in Florence, after the end of the venture of Pasquale Pometto, his former partner, Carlo Nigro, developed a new concept, keeping the know how of quality pizza and adding a series of grilled options. In this transition, the identity of the Neapolitan-style pizza dough remained intact, and meat dishes were included to celebrate Tuscany’s great grilling tradition and introduce a careful attention for certified ingredients.
Spacious and roomy, with the strong advantage of a children’s room, FuocoMatto sets a new trend, especially thanks to its furnishings, which let go of folkloristic elements of the previous management to make room for a more sober and elegant style, albeit not less cosy and warm, and with a vaguely country vibe. The pizza is made according to Neapolitan style, with the right consistency and resilience to pass the finger on the crust test, a longer leavening than that of other pizzas in Florence, high quality ingredients and efficient service. The traditional Margherita is made using San Marzano tomatoes, fiordilatte buffalo mozzarella from Bojano, a dash of Parmesan, extra virgin olive oil and basil, while the flour is made from wheat cultivated between Rovigo and Ferrara. The variants by FuocoMatto do not indulge in particular mainstream vogues: no mushrooms, bratwurst or bell peppers, but rather thematic variations – from 5.5 to 12 euros – such as the Caprese (normal or Dop), the Napoletana (with capers from Pantelleria), the pizza with burrata, the Zizzona (with anchovies and taggiasca olives) or the Picadilly, the evergreen panuozzo with smoked scamorza and Pachino tomatoes, the revisited Positano (with ‘nduja of black pig from the Sila), and, finally, the one with provola, sausage and friarelli (or chards). While the Calabrian Carlo Nigro from Cavoleto (CS) is at the helm of FuocoMatto – with touches of his regional cuisine, such as truffles from Pizzo Calabro, Amaro del Capo, and the black pig from the Sila – the pizzeria is led by the young Donato Menechella and the kitchen by Francesco Cusumano.
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