Con i viaggi e gli eventi in presenza ancora vietati e non raccomandabili a causa della pandemia Covid-19, molte iniziative che solitamente hanno luogo “in presenza” e strategie commerciali di grandi e piccole aziende hanno dovuto necessariamente essere riviste nella tempistica e nella modalità consolidata nel tempo al fine di raccontare in modo efficace i propri prodotti e servizi. Questa esigenza riguarda ogni categoria merceologica e ogni tipo di prodotto o servizio perché nella sostanza è profondamente cambiato il modo di comunicare e rapportarsi con i consumatori e, al contempo, si sono delineati nuovi target e modalità di fruizione di un bene, che si tratti di abiti, scarpe, oggetti per la casa, e perfino un articolo di giornale. Ciò che viene richiesto al mercato dei beni di consumo, dei servizi e dell’informazione è sempre maggiore flessibilità e un’attenta diversificazione delle strategie per raggiungere un sempre più esteso ed eterogeneo segmento di mercato, e soprattutto il pubblico che a quel segmento manifesta evidente interesse o, comunque, una certa prossimità.

Anche i grandi gruppi hanno dovuto fare di necessità virtù e c’è chi si è distinto con maggiore intraprendenza rispetto ad altri; tra di essi un’eccellenza del nostro territorio, un autentico ambasciatore del Made in Italy e del Made in Tuscany, proprio perché “racconta” e promuove uno dei prodotti leader del nostro paese, il vino. La Toscana è conosciuta e amata nel mondo per la bellezza del territorio, la cultura artistica, la magnificenza delle sue opere d’arte, la raffinatezza delle manifatture artigiane, la dolcezza delle sue colline, l’eccellenza nella moda e nella creatività (l’elenco è lungo e dovrebbe proseguire ben oltre…) ed anche per i suoi celebri e straordinari vini rossi. 

@andreeesky

 

Consapevole di questo e dei cambiamenti di strategia promozionale e commerciale che questa terribile e lunga pandemia ha introdotto, il Consorzio Vino Chianti ha deciso di rafforzare la propria posizione in Russia facendosi conoscere dal pubblico russo attraverso i profili Instagram dei più importanti influencer, in dialogo continuo con i propri followers. Sono stati selezionati 10 influencer: @Andrrresky; @vovaily; @drinkingwithdasha; @zpzlata; @mariguryeva_; @tastywithme; @kate.katkova; @merteuil_iness; @lenagudilina; @irina.fedoseenko, seguiti da 1,3 milioni di persone in totale, ma con la capacità di raggiungere con post e stories 3 milioni di persone. Agli influencer è stata inviata una box con i vini da degustare e alcuni materiali per creare contenuti social al fine di incentivare il dialogo con i followers. La modalità è corretta poiché, soprattutto quando si tratta di un mercato nuovo, serve un “connettore”, un “mediatore” tra il brand e il consumatore finale, che sia in grado di favorire il posizionamento del brand. Questo si rivela importante anche per sedimentare la reputazione di un prodotto sul web, perché in tal modo si creano contenuti e informazioni on line che poi saranno e rimarranno disponibili per tutti.

@lena.guidilina

Ci sono strumenti professionali per il cosiddetto “influencer marketing”, ovvero per la selezione e il reclutamento degli influencer al fine di promuovere un prodotto, e la cosa migliore è partire dall’analisi di alcuni elementi chiave, soprattutto qualitativi, e si inizia dalle caratteristiche della fanbase. Nel caso del Consorzio Vino Chianti, quindi, si devono considerare influencer che hanno soprattutto followers russi e interessati, per passione o per lavoro, al settore food, ma anche alla moda, lifestyle, design e cinema. Altro elemento fondamentale nelle selezione è il livello delle performance, quindi i migliori engagement rate. Fondamentale la reputazione degli influencer, la loro credibilità e la qualità creativa dei contenuti affinché sia allineata al brand. 

@tastywithme

Si tratta di intraprendere un percorso nuovo che affiancherà, una volta che sarà possibile, le iniziative promozionali che si svolgeranno in presenza.

 “Abbiamo deciso di percorrere una strada nuova che ben si allinea con le novità che questa pandemia ha, nostro malgrado, introdotto – spiega il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi.  “Un’occasione da sfruttare sia per le aziende già presenti, ma anche per quelle non ancora presenti che possono in questo modo facilitare il loro inserimento nel mercato russo attraverso un’attività di promozione social istituzionale”.

@zpzlata