Dante Alighieri: un’icona pop al Museo d’Arte di Ravenna

Attraverso gli anni, la figura di Dante Alighieri è diventata un simbolo della cultura italiana e un’incarnazione di una tradizione letteraria, ma non solamente: l’icona di Dante è anche diventata un elemento di pop culture, nella quale la personalità di Dante è ricontestualizzata per legarsi a realtà contemporanee. Queste sono le tematiche della mostra Un’Epopea Pop, realizzata al Museo d’Arte di Ravenna dal 25 settembre 202l al 9 gennaio 2022, a cura di Giuseppe Antonelli. Attraverso suoni, immagini e parole, l’esposizione presenta l’uso dell’immagine di Dante nelle canzoni, fumetti, pubblicità, cinema e arte contemporanea con l’obbiettivo di narrare “l’epopea popolare” di Dante. Questa mostra è l’episodio finale di una trilogia intitolata Dante. Gli occhi e la mente promossa dal Comune di Ravenna, preceduta dalle esposizioni Inclusa est flamma e Le Arti al tempo dell’esilio, che celebrano settecento anni dalla morte dell’illustre poeta.
In primis, il simbolismo legato al patrimonio culturale dantesco non è solamente riflesso da un’identità italiana, ma si estende anche al livello europeo con l’uso dell’immagine di Dante sulle lire e poi sugli euro. Ricordiamo il lavoro di Maria Carmela Colaneri, medaglista che ha disegnato ciò che è diventato il volto italiano più famoso quando si pensa a Dante, traendo ispirazione dai dipinti nella sala della Segnatura di Raffaello Sanzio. Inoltre, l’immagine di Dante rimane usata per motivi commerciali con l’esempio storico del marchio Olivetti che produce macchine da scrivere, come ispirazione per videogiochi, libri e molto altro: la figura di Dante è un’icona riconosciuta universalmente.
In più, non è solamente la sua figura, ma sono anche le parole di Dante che rimangono vive nell’ utilizzo quotidiano di espressioni quali “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, oppure, “Fatti non foste a viver come bruti”, rispecchiando un’antica poesia che risuona con la nostra contemporaneità, un dialogo tra passato e presente. Tale incrocio tra diverse ere è presente nella mostra, che intreccia un itinerario di arte contemporanea con opere di artisti interazionali, curato da Giorgia Salerno, con un percorso intitolato La fortuna popolare di Dante, dal testo alle immagini, a cura di Giuseppe Antonelli.
La fortuna popolare di Dante, dal testo alle immagini si suddivide nelle sezioni seguenti: la memoria di Dante, Dante e l’immagine, Dante e la pubblicità, La divina parodia, Dante personaggio e infine Dante e Beatrice, esponendo più di cento opere organizzate da Giuseppe Antonelli, Giovanni Battista Boccardo e Federico Milone. Invece, il percorso di arte contemporanea esplora i temi seguenti: le anime, le figure femminili, il sogno, il viaggio e la luce. Con l’obbiettivo di comunicare al pubblico e onorare la grandezza dell’icona italiana e internazionale di Dante attraverso i secoli, la mostra presenta lavori di artisti di provenienza globale.
Nella seconda parte della mostra a cura di Giorgia Salerno, la sezione sulle anime è introdotta con un’opera di Edoardo Tresoldi: un’architettura di grande misura situata all’interno del chiostro storico creato nel Cinquecento per il Museo d’Arte di Ravenna. Tale opera, ispirata dalle descrizioni dantesche del quarto canto dell’Inferno, ha l’obiettivo di riprodurre il Castello degli Spiriti Magni anche noto come il Nobile Castello. La seconda parte del percorso si concentra invece sull’interpretazione artistica del ruolo delle figure femminili che hanno fatto parte della vita di Dante, con opere di Letizia Battaglia, Tomaso Binga, Irma Blank, Rä di Martino, Maria Adele Del Vecchio, Giosetta Fioroni, Elisa Montessori e Kiki Smith. Il tema Il sogno si presenta con trentaquattro tavole dell’Inferno create da Robert Rauschenberg, un artista importante nel mondo della pop art americana. Inoltre, al pezzo di Rauschenberg si aggiunge un’opera site specific diretta da Adelaide Cioni, dalla quale il visitatore si deve lasciare trasportare. Successivamente, la parte sul viaggio è narrata attraverso opere di Richard Long della Land Art. Per concludere questo percorso che illustra l’eredità di Dante al mondo contemporaneo, Gilberto Zorio presenta la sua opera Stelle-acidi, ricordando l’importanza della luce per il famoso poeta e lasciando che le stelle salutino i visitatori.
Con questa ultima mostra innovativa Un’Epopea Pop, si conclude la trilogia Dante. Gli occhi e la mente. La mostra è stata promossa dal Comune di Ravenna, e organizzata con il sostegno e patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Dante 2021 e del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni – Ministero della Cultura, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Camera di Commercio di Ravenna. L’esposizione è stata creata con il patrocinio della Società Dantesca Italiana e con la collaborazione della Biblioteca Classense. Molte altre istituzioni hanno cooperato, quali la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce di Napoli, il Museo del Precinema di Padova, la Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli di Milano, e delle gallerie d’arte contemporanea quali Monica De Cardenas a Milano, Tiziana Di Caro a Napoli, Lorcan O’Neill a Roma, e la Galleria P420 di Bologna.
Infine, vorrei invitare i lettori ad altri eventi che approfondiranno i temi della mostra Un’Epopea Pop. Ricordo gli appuntamenti. Il 27 novembre, alle ore 17:00, il Console Generale a Mosca dal 2017 al 2021, Francesco Forte, presenterà il suo libro I Mondi nascosti di Dante nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense. Il 30 novembre, alle 17:00, la curatrice delle raccolte fotografiche e grafiche della Biblioteca Classense monitorerà una conferenza intitolata La fantasia del disegnatore gareggia con quella del poeta, nella Sala Martini del Museo d’Arte di Ravenna. Il primo dicembre l’art influencer Maria Vittoria Baravelli e il direttore del Museo d’Arte di Ravenna Maurizio Tarantino alimenteranno un dibattitto sul dialogo tra Dante, i social media e la lingua. Infine, il 15 dicembre, Benedetta Gugliotta offrirà al pubblico un’analisi di vari monumenti italiani dedicati al personaggio di Dante. Questa varietà di eventi, iniziative e mostre, è una prova in sé dell’eterna influenza di Dante sul territorio italiano, settecento anni dopo la sua morte, e della sua importanza al livello nazionale e globale.
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