Oggi, 18 febbraio, in occasione dell’anniversario della morte di Anna Maria Luisa de’ Medici, (1677-1743), ultima del ramo granducale dei Medici, i musei civici sono gratuiti. Da Palazzo Vecchio al Museo Novecento, dalla Cappella Brancacci al Museo Bardini, sarà possibile per tutti accedere gratuitamente: così Firenze omaggia una figura cruciale per la storia dell’arte cittadina.

Anna Maria Luisa de’ Medici, figlia di Cosimo III e Margherita d’Orléans, sorella di Ferdinando e Gian Gastone, divenne Elettrice Palatina in seguito alle nozze, nel 1691, con William di Sassonia, Elettore Palatino. Nacque l’11 agosto 1667, ma visse a lungo in Germania, almeno fino alla morte del marito nel 1716,  in seguito tornò a Firenze. Alla morte del padre, Cosimo III, nel 1723, e in seguito a quella di Gian Gastone, nel luglio 1737, (il fratello Ferdinando era morto anni prima del padre), Anna Maria Luisa era, in effetti, l’ultima discendente dei Medici ed era consapevole del fatto che, alla sua morte, il Granducato di Toscana sarebbe passato sotto il dominio di Francesco III, duca di Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria.

A pochi mesi dalla morte del fratello Gian Gastone, Anna Maria Luisa firmò a Vienna, nell’ottobre del 1773,  in qualità di legittima erede di tutto il patrimonio mediceo, quel Patto di famiglia attraverso il quale si sanciva ufficialmente che Firenze divenisse per sempre padrona della più straordinaria eredità che si possa immaginare: i quadri e le statue che adornano la Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti, dove lei stessa viveva prima di trasferirsi a Düssendorf in seguito alle nozze e al suo ritorno in città, tutti i musei statali che custodiscono le collezioni d’arte della famiglia, le raccolte di gemme e gioielli, le rarissime suppellettili, i mobili, i libri ed i manoscritti, la collezione di antichità etrusche ed egiziane, le maioliche, le opere di Donatello, del Verrocchio, di Bronzino, del Cellini, gli arazzi, la Sagrestia Nuova con le opere di Michelangelo… Fu quindi una donna, Anna Maria Luisa, a donare a Firenze ed ai fiorentini l’intero patrimonio appartenente alla sua famiglia.

Principessa “saggia e consapevole”, collezionista raffinatissima e, contemporaneamente, donna di profonda e autentica religiosità, trascorse i suoi ultimi anni di vita nel ritiro di Villa la Quiete. Anna Maria Luisa morì il 18 Febbraio 1743, all’età di settantasei anni, non lasciò eredi diretti, non avendo avuto figli naturali. Venne sepolta nella Sagrestia Nuova di San Lorenzo, tanto cara alla sua famiglia.

Il grande merito della principessa si concretizza nell’atto giuridico stipulato con Francesco Stefano di Lorena, grazie al quale l’ultima erede della dinastia vincola allo Stato – il Granducato di Toscana – tutto il complesso dei beni che facevano parte delle collezioni medicee. L’articolo III del Patto di famiglia è chiarissimo

«…Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose […] a condizione espressa che di quello è per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei forestieri, e non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dello Stato del Gran Ducato». Un vero e proprio atto politico compiuto dall’Elettrice Palatina per merito del quale nulla di ciò che i Medici hanno lasciato potrà essere portato via da Firenze, luogo scelto proprio dai Medici perché vi siano sempre conservati i propri beni.

Come ormai consuetudine in occasione della ricorrenza, i Musei Civici Fiorentini e MUS.E propongono un ricordo di questa figura femminile le cui scelte sono state determinanti per la storia del suo patrimonio e dell’intera città di Firenze. In suo omaggio il pubblico avrà l’occasione di incontrare il personaggio storico e di dialogare con l’Elettrice. L’evento è proposto nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio venerdì 18 febbraio (alle 15, alle 16 e alle 17) e in replica domenica 20 febbraio (alle 11, alle 12 e alle 13). Anna Maria Luisa de’ Medici sarà impersonata da Giaele Monaci. L’introduzione alla sua figura e al contesto storico sarà a cura di Elisabetta Stumpo.

Per informazioni e prenotazioni: info@musefirenze.it, 055-2768224