Cultural Welfare & Technology

In una società in continua evoluzione, dove le persone conducono una vita inter relazionale complessa e articolata, diventano sempre più essenziali le componenti cognitive ed emotive che vengono attivate da stimoli ambientali o legate a relazioni interpersonali. Lo stato di benessere dell’individuo, e quindi la sua salute, risulta sempre più legato alle continue fluttuazioni del suo stato psico-fisico durante la fase della propria giornata: dalle riunioni di lavoro, allo sport, alla fruizione della cultura, dell’arte e della musica, allo spettacolo, ai momenti di formazione, cure mediche, ai momenti conviviali e talvolta di spiritualità. In tale contesto risulta essenziale correlare tutti i momenti della giornata in maniera interdipendente, come un flusso continuo dove i momenti precedenti influenzano le risposte dell’individuo agli stimoli in quelli successivi. Risulta quindi importante sviluppare ulteriormente una ricerca sullo stato psicofisico dell’individuo attraverso l’utilizzo della tecnologia basata su sensori indossabili e dell’Intelligenza Artificiale per misurare e monitorarne lo stato di benessere o di stress, oltre che il carico emotivo. Questo ci porterà a poter misurare lo stato di salute del soggetto in un’ottica bio-psico-sociale e salutogenica, di benessere soggettivo e di soddisfazione per la vita, in conseguenza dei suoi aspetti relazionali, di potenziamento delle risorse e della capacità di apprendimento, di contrasto al detrimento emotivo (ad esempio, ansia, stress, depressione) e al decadimento psicofisico derivante dall’abbandono e dall’isolamento. Tutti questi concetti partono dal presupposto di considerare, nel contesto della società moderna, una persona come un’entità inscindibile corpo-mente i cui aspetti fisiologici sono intimamente integrati con quelli psicologici, sia in fase di patologia che di prevenzione della stessa. In tale concetto di “salute a 360 gradi” inserita in pieno in un sistema di “Welfare Culturale”, si presuppone quindi un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità, anche attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale al fine di nutrire anche il patrimonio interiore. Non vanno ovviamente trascurati gli stati di benessere o stress o di stato cognitivo in altri ambiti, quali quelli architettonici, o dell’ottimizzazione della formazione scolastica, l’ottimizzazione di contesti di team-working dove si realizzano schemi di interazione che aumentino la produzione, percorsi terapeutici basati su interazione con opere d’arte o musica dove si studi la risposta degli individui al fine di personalizzare percorsi di cura e/o crescita personale, senza trascurare la caratterizzazione delle risposte sensoriali, emotive e fisiologiche in caso di patologie e disabilità (si pensi all’uso della musica o della pittura su malati di Alzheimer o di autismo), o la cura del benessere negli Ospedali, in modo da incrementare l’esito positivo dell’intervento di cura. Un terreno particolarmente interessante di applicazione è anche quello che si ricollega alle tematiche oggetto del nuovo insegnamento dell’educazione civica. In questo contesto può essere mostrato come siano fonte di equilibrio e di benessere i processi collegati al rispetto delle regole, alla cooperazione, alla solidarietà. Come concetto generale possiamo affermare, in conclusione, che la cura della salute e la prevenzione della patologia, che ovviamente passano attraverso la ricerca scientifica e le cure mediche, non possono prescindere dalla cura dell’ambiente (environment), sia materiale che sociale. Non può essere trascurata la salvaguardia e, soprattutto, la considerazione di una dimensione, ormai universalmente riconosciuta come essenziale nel percorso di cura, quale il benessere interiore dell’individuo e l’attenzione costante alla sua esperienza soggettiva. In tale contesto, tutte le discipline culturali e scientifiche contribuiscono al raggiungimento del benessere come bene individuale e collettivo, come le scienze esatte, la medicina, la psicologia, le scienze umanistiche e sociali, l’etica, le pratiche contemplative intese come quell’insieme di tecniche ed esperienze interiori utili a migliorare la capacità di comprensione e profonda conoscenza di se stesso. Istituti di Ricerca, Ospedali, Musei, Istituti di Cultura, Arte e Musica, Aziende private nel campo dell’AI e delle tecnologie di vario tipo applicate alla scienza della vita, della farmacologia, della biochimica, i centri di volontariato e le fondazioni, dovrebbero cooperare allo stesso progetto per realizzare un modello unico di diritto alla salute a 360 gradi, in cui tutte le discipline contribuiscono al benessere psicofisico dell’individuo e al suo pieno inserimento, come cittadino, nel ricco contesto socio-culturale. In tutto questo, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale insieme al digitale, di nuovi sensori indossabili, di nuovi materiali e di nuove tecnologie in generale nel campo delle scienze della vita, favoriscono, con le realtà sopra menzionate, un ecosistema della salute basato sull’innovazione e sull’interdisciplinarità, elemento fondante per vincere la sfida di una società sempre più complessa, dove il singolo è imprescindibile dal tutto e viceversa. La visione dell’uomo vitruviano che pone quest’ultimo al centro del mondo e ne studia le interazioni col mondo stesso è l’unica via, a mio avviso, per affrontare le sfide della sanità in una società moderna, in maniera efficace ed economicamente sostenibile.
EN
In an always evolving society, where people lead complex and articulated inter relational lives, it’s ever more important to focus on cognitive and emotional aspects that are either activated by environmental triggers or are connected to interpersonal relationships. The welfare of an individual, thus their health, is always more linked to the constant fluctuations of one’s quotidian psycho-physical state: from work meetings to practicing sports, from the fruition of culture, art, and music to entertainment, from dedicating time to learning or medical care, and even moments of conviviality or spirituality. In this context, it is crucial to correlate every moment of the day interdependently, like a continuous flow where previous moments influence an individual’s response to future triggers. Thus, it’s important to further develop research on one’s psychological state through technology – based on wearable sensors and AI – to measure and monitor specific health and stress responses, as well as the emotional burden. This will allow us to measure the healthiness of an individual in a bio-psycho-social – and even salutogenic – perspective, one of subjective wellbeing and satisfaction of life, hence of one’s relational aspects, of the enhancement of resources and learning capacity, of contrast to emotional detriment (i.e., anxiety, stress, depression), and of the psychophysical decay derived by abandonment and isolation. All these concepts stem from the pretext of today’s society, where a person is considered an indissoluble body-and-mind entity, who’s physiological aspects are intimately integrated with psychological ones, both in the stages of facing a pathology and when preventing the same. In such as “360º health” approach, plugged into a system of “Cultural Welfare”, we imply a new integrated model for the promotion of the health and wellbeing of both individuals and the community, including practices based on visual and performative arts, as well as others on cultural heritage, to nurture even an interior wealth. We must not ignore the states of wellbeing or stress or cognitive states in other fields, such as in architecture, or the improvement of lower education, the optimization of teamworking frameworks where interactions can increase the levels of production, therapeutic paths based on the interaction with artworks or music that study the responses of individuals to design bespoke healthcare and/or growth journeys, without forgetting the characterization of sensorial, emotional, and physiological feedback in the case of pathologies and disabilities (think about using music or painting for patients with Alzheimer’s or autism), or the cure of wellness in hospitals, so to improve the positive outcome of a cure. A particularly interesting arena of application is also that which reconnects to the topics of novel civic education. In this context, it can be shown how processes connected to respecting the rules, to cooperation, and to solidarity, are also sources of balance and wellbeing. As a general concept, we can conclude that healthcare and the prevention of pathologies, which are clearly connected to research and medical treatment, cannot disregard the care of the environment, both material and social. We cannot overlook the safeguard and, mainly, the consideration of a dimension that is now universally recognised as essential in a care journey: the inner wellbeing of the individual and the constant attention to their subjective experience. In this sense, all cultural and scientific disciplines contribute to reaching a state of wellbeing, both individually and collectively, just like empirical subjects such as medicine, psychology, humanitarian and social sciences, ethics, or contemplative practices intended as the overall inner techniques and experiences that can help improve the capacity to understand and deeply known our true selves. Research associations, hospitals, museums, institutes of culture, art and music, private businesses in the field of AI and all sorts of technology applied to the science of life, of pharmacology, of biochemistry, volunteer centres and foundations, should converge and cooperate on the same project to realise a holistic, 360º model of healthcare rights, in which all disciplines contribute to the psychophysical wellbeing of the individual and to one’s full inclusion, as a citizen, in the rich socio-cultural context. In all of this, the use of artificial intelligence along with digital, new wearable sensors, new materials, and, in general, new technology in the field of the science of life, together with the above-mentioned realities, will favour an ecosystem of health based on innovation and interdisciplinarity; the founding element to overcome the challenge of an ever more complex society, where the individual is an inextricable part of the whole and vice versa. I believe that the vision of the Vitruvian man, posed at the centre of the world, of which we study the interactions with the world itself, is the only way to face the trials of sanity of modern societies in an efficient and economically sustainable manner.
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