La Edwin L. Wiegand Foundation di Reno, Nevada (USA), rappresentata da Raymond Avansino, Chair and Chief Executive Officer, e da Marisa Avansino, Co-Vice Chair and President, ha donato un milione di dollari per realizzare il nuovo allestimento del Corridoio Vasariano, del quale sono in corso i lavori.

Nel “nuovo” Corridoio Vasariano non saranno esposti dipinti, per espresso divieto da parte dei Vigili del Fuoco di introdurre materiale infiammabile, ma la formidabile raccolta di antiche epigrafi marmoree greche e romane degli Uffizi, rimasta fino ad oggi chiusa nei depositi. 

Si tratta di quasi trecento iscrizioni in marmo, greche e latine, che costituiscono il nucleo principale del museo epigrafico granducale costituito tra Sei e Settecento, con poche integrazioni del primo Ottocento. Si ricompone così una raccolta epigrafica già molto nota nella letteratura scientifica e dei viaggiatori fin dal’700. 

Le epigrafi rimasero esposte agli Uffizi per quasi tre secoli, fino al 1919, quando la collezione fu smembrata e messa in deposito.

Saranno collocate anche sculture ellenistiche e romane, proprio come avveniva nell’ ‘originale’ Vasariano, il Corridoio diventerà così, in larga parte, un nuovo e appassionante percorso archeologico. Al suo interno ospiterà gli affreschi cinquecenteschi (staccati e messi in deposito nell’Ottocento) che un tempo decoravano la parte esterna del passaggio nel tratto affacciato sul giardino di Boboli.

Nel corso dell’ultimo secolo, iCorridoio Vasariano è stato colpito da due eventi drammatici della storia di Firenze: la seconda Guerra Mondiale, con le distruzioni da parte delle truppe naziste che il 4 agosto 1944 sconvolsero gli edifici sulle due rive dell’Arno, alle estremità di Ponte Vecchio, e causarono il crollo di parte del Corridoio stesso; l’esplosione mafiosa avvenuta nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, che causò la morte di cinque cittadini e gravi danni alla galleria degli Uffizi e al suo patrimonio. Per queste ragioni, due settori del Vasariano – in corrispondenza dei luoghi funestati da quei tragici episodi – sono destinati ad accogliere memoriali che offriranno testimonianza di queste tragedie e saranno di monito per il futuro. 

“Ringrazio di cuore Raymond e Marisa Avansino e la Edwin L. Wiegand Foundation: la loro generosa donazione sarà impiegata per completare il restauro del Corridoio Vasarianodice il direttore Eike Schmidt. In particolare, verrà utilizzata per realizzare gli allestimenti che lo renderanno un vero cammino della memoria, dalle epigrafi romane e i ritratti in marmo dell’Antichità classica agli affreschi staccati del Cinquecento, dallo spazio commemorativo della Notte dei Ponti (4 agosto 1944) a quello dedicato alla Strage dei Georgofili (27 maggio 1993). Queste aggressioni hanno profondamente ferito il Corridoio Vasariano, insieme a tutta la città di Firenze. Anche alle vittime del 1993 dobbiamo il nostro impegno nel far procedere i lavori, in modo che l’inaugurazione del restauro avvenga in occasione del prossimo anniversario della strage dei Georgofili”. 

 

I lavori di restauro che interessano il Corridoio Vasariano seguono obiettivi chiari: migliorare la sicurezza strutturale grazie ad interventi di consolidamento delle strutture murarie; adeguare il fabbricato alle norme di prevenzione incendi attraverso un allestimento privo di materiali incendiabili; la riapertura e messa a norma di collegamenti verticali preesistentila realizzazione di nuovi percorsi di emergenza all’interno delle strutture storiche; rendere universalmente accessibile il Corridoio attraverso percorsi pavimentali spianati e la costruzione di ascensori; l’adeguamento impiantistico e il contenimento energetico attraverso la realizzazione di impianti meccanici per la climatizzazione e l’utilizzo della geotermia.  

Ltempistica dell’intervento, iniziato alla fine del 2021, ha risentito della scoperta di danni strutturali che hanno richiesto importanti opere di consolidamento effettuate anche con l’inserimento di numerose catene, in particolare nei punti vulnerati dalle esplosioni del ‘44 e del ’93. 

Inoltre, durante i lavori sono state ritrovate porzioni della pavimentazione originale e altri elementi cinquecenteschi: consistenti porzioni del cotto originale, intonaci antichi, parti di muratura in pietra. Tali ritrovamenti architettonici hanno reso necessario progettare e far approvare una variante del progetto, proprio per conservare e lasciare visibili questi elementi originali.