Bibi Graetz e i suoi vini iconici: “Testamatta” e “Colore” A Fiesole ha creato la cantina dei suoi sogni, tra barriques di rovere francese, pavimenti in marmo, dipinti e luci stroboscopiche

Il percorso umano e professionale di Bibi Graetz è, a dir poco, inconsueto. Cresciuto in una famiglia di creativi – suo nonno è stato uno dei più grandi artisti norvegesi dell’inizio del ventesimo secolo, e suo padre un rinomato scultore – Bibi si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, e per un breve periodo della sua vita ha pensato che avrebbe aperto il suo studio d’arte in città, per poi rendersi conto che la sua vera passione fosse, in realtà, il vino. E nel corso dei due decenni trascorsi dalla prima annata, ad esso si è dedicato interamente, imprimendo alla sua produzione uno stile e una connotazione unici. Dopo aver degustato vini leggendari di alcuni viticoltori “rivoluzionari”, fra cui Peter Sisseck di Pingus e Jean-Luc Thunevin di Château Valandraud, Bibi Graetz è stato ispirato da un obiettivo ben preciso: creare il miglior vino del mondo, o almeno, la sua personale interpretazione.
Nel 2000 ha iniziato la sua sperimentazione, intuitivamente, con i vecchi vigneti di famiglia, a Vincigliata, trattando le varie parcelle come fossero colori di una tavolozza, e vinificandole separatamente; approccio che ha mantenuto fino ad oggi. Ciò che caratterizza la sua produzione di vino è quell’approccio profondamente artigianale che determinò l’incredibile “sold-out” della primissima annata, lasciando a Bibi perfino poco tempo per trovare i nomi e le etichette dei suoi vini primogeniti. Trascorse una notte intera in balia della sua creatività e così sono nati “Colore” e “Testamatta”. Da autodidatta e guidato dalla passione, nel 2003 Bibi Graetz ha esteso il suo lavoro alla ventosa Isola del Giglio, un luogo di cui aveva bei ricordi d’infanzia. Dopo anni di costanti esperimenti, producendo blend in una piccola cantina a Giglio Castello, ha trovato due vigne singole che gli hanno permesso di produrre una pura espressione delle piante secolari di Ansonica, dando vita a “Colore Bianco” e “Testamatta Bianco”.
A settembre 2023, a Fiesole, in piazza Mino n.39, dopo tre anni dall’acquisizione dello storico Hotel Aurora, costruito a fine 1800, Bibi Graetz lo ha trasformato nel luogo di produzione dei suoi vini iconici, il luogo dei suoi sogni, che da anni aveva ricercato in tutte le colline fiorentine. Una cantina unica, dove la storia dell’edificio si fonde con l’odore di vino appena svinato e le opere d’arte della famiglia Graetz. Testamatta e Colore riposano qui, in barriques di rovere francese, tra pavimenti in marmo, dipinti di Bibi e luci stroboscopiche. I corridoi in marmo sono oggi illuminati dalle sculture di Gidon Graetz e dai colorati dipinti di Bibi, creando un ambiente che più che una cantina potrebbe sembrare una galleria d’arte. La cantina è stata finemente ristrutturata in modo da mantenere la storicità dell’edificio di fine 1800 ed evidenziare la creatività del suo proprietario. Un luogo dove la passione per il vino incontra l’arte, all’insegna della qualità e dell’eleganza: 3mila mq complessivi, con un nuovo impianto di condizionamento che garantisce una temperatura costante trai 15° e i 18° e i livelli di umidità necessari per il corretto mantenimento delle barriques.
L’ingresso è direttamente sulla piazza centrale di Fiesole, sulla terrazza di fronte a Firenze, dove un tempo sorgeva lo storico “Blu Bar” luogo di ritrovo dei giovani fiorentini. Nascosto dietro alcuni tini si svela l’archivio storico di Bibi Graetz, un corridoio dove giacciono tutte le vecchie annate di Testamatta e Colore, con la loro collezione dei grandi formati. Nella parte dell’Hotel Aurora, risalente al XIX secolo, le stanze nelle quali un tempo hanno dormito la Regina Vittoria e la Regina Margherita, adesso ospitano barrique e botti colme di Sangiovese e vitigni autoctoni toscani. Quest’ala della cantina è stata finemente ristrutturata quest’anno, combinando i decori storici dell’Hotel con la modernità e la creatività tipiche di Graetz. Una cantina che Bibi Graetz desidera diventi un luogo di riferimento per tutti i wine lovers fiorentini e mondiali, un wine club, secondo il concetto di ospitalità esclusiva nato nella Napa Valley negli anni ’70, da produttori come Opus One, Screaming Eagle, Harlan Estate e Colgin Cellars.
By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.